Nuovi ministeri, torna lo sport: chi è Abodi?

Tra i giuramenti sulla Costituzione per i membri del nuovo governo, quello del nuovo Ministro dello sport, Andrea Abodi, che segna il ritorno di tale ministero venti mesi dopo la sfiducia al secondo governo Conte.
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

“Andrea Abodi è uno di noi, è un uomo che conosce a memoria il nostro mondo, fa parte di una dinamica di organismi sportivi, ha un’esperienza e un percorso che per noi è un elemento di garanzia. Il fatto che sia stato nominato un ministro per lo sport è anche più importante, perché può essere più veloce, concreto e risolutivo un ruolo all’interno del consiglio dei Ministri”. Così parlò Giovanni Malagò, presidente del CONI, ai microfoni dei colleghi di Novantesimo Minuto su Rai2, nel finesettimana, a proposito del giuramento del nuovo Ministro dello sport, che segna il ritorno di tale ministero venti mesi dopo la sfiducia al secondo governo Conte.

Chi è il nuovo Ministro dello Sport
Nato a Roma il 7 marzo del 1960, laureato in economia alla Luiss, con lungo curriculum da dirigente principalmente nel settore di cui ora è ministro, Abodi è il nuovo responsabile primario del dicastero dello sport del neo formatosi governo Meloni: la sua nomina

Abodi è attualmente presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, dopo una lunga carriera nel mondo della dirigenza sportiva. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti, è stato direttore marketing della filiale italiana del Gruppo McCormack, azienda specializzata nell’organizzazione di grandi eventi. Dal 2010 a febbraio del 2017 ha guidato come presidente la Lega calcio di Serie B, poi ha preso la guida dell’Istituto per il Credito Sportivo, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello sport e della cultura e leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva.

In termini di management, è stato fondatore e vicepresidente esecutivo di Media Partners Group, una delle principali agenzie di marketing dello sport, ed ha ricoperto il ruolo di presidente in varie società italiane (Arcea Spa, Medialazio srl ed Astral Spa). Dal 2002 al 2008 è anche stato consigliere di amministrazione di Coni Servizi spa, mentre nel 2009 si è occupato dell’organizzazione della Coppa del Mondo di baseball a Pescara. Da presidente di Lega B, so è distinto per avere promosso nel 2015 la costituzione di B Futura s.r.l., società di scopo della Lega dedicata allo sviluppo infrastrutturale, ricoprendo il ruolo di presidente. “Con le Olimpiadi siamo a buon punto, nella misura in cui bisogna recuperare il tempo perso, i due mesi di attesa del nuovo vertice – ha subito dichiarato dopo il giuramento al Quirinale. – La struttura sta lavorando, gli obiettivi saranno rispettati e saranno Olimpiadi meravigliose”.

Le priorità dal CONI
“Se parliamo di priorità da portare al ministro, faccio veramente fatica a individuarne una – ha affermato a proposito di sfide, il presidente del CONI, Malagò. Dal primo gennaio entreranno in vigore delle norme non sopportabili dal punto di vista dell’associazionismo sportivo, che poi è la colonna portante del movimento. Nessuno contesta i diritti dei lavoratori ma, in questo periodo, col disastro dei costi energetici, un’addizionale in più rischia di fare saltare il banco. C’è poi – ha aggiunto – un dossier legato alla candidatura all’Europeo di calcio: abbiamo pochissimo tempo per definire il supporto del governo. È una questione importante non solo per l’evento in sè, ma per risolvere una volta per tutti la questione degli stadi. Se ci sono stadi moderni, chi gestisce le società di calcio non è costretto per far quadrare i conti a ricorrere alle plusvalenze, vere o fittizie, o a dover integrare le entrate da botteghino”.

Una necessità dibattuta da decenni ed ora davvero affrontabile anche grazie al PNRR, quella del tema degli stadi, sui quali peraltro si è espresso poche ore fa lo stesso Zvonimir Boban, head of Football dell’Uefa, interpellato sullo stato del calcio italiano: “sono passati vent’anni, è stato ucciso il talento italiano nei vivai. Per l’Italia ci vogliono 10-15 anni per tornare al top, al livello dell’Inghilterra. Bisogna cercare di fare questi stadi che sono ormai imprescindibili”. Al nuovo Ministro, il compito di riportare lo sport al centro delle politiche del Paese, rispondendo di strutture più adeguate, inclusive e, soprattutto, sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.

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