Nuovi limiti di reddito
A partire dal 1° luglio scattano i nuovi limiti di reddito per fruire dell’assegno per il nucleo familiare. L’aumento, che è pari al 2,7 per cento, è stabilito in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati intervenuta tra il 2000 e il 2001. Per ottenere il pagamento dell’assegno, l’interessato deve presentare la domanda utilizzando l’apposito modulo predisposto dall’Inps, al datore di lavoro se trattasi di lavoratore dipendente o all’Inps se trattasi di pensionato. Vanno presentati anche i documenti di volta in volta necessari, indicati nel modulo. L’assegno per il nucleo familiare spetta a tutti i lavoratori dipendenti e ai pensionati, nel caso in cui la somma dei redditi riferita al nucleo sia composta da almeno il 70 per cento da redditi derivanti da lavoro dipendente o da pensione. I redditi da prendere in considerazione sono tutti quelli assoggettabili all’Irpef (redditi da lavoro dipendente, autonomo o professionale, pensioni, redditi da terreni e fabbricati, ecc.), compresi quelli a tassazione separata (arretrati di retribuzione o di pensione), i redditi prodotti all’estero, i redditi da lavoro, conseguiti presso Enti internazionali aventi sede nel territorio italiano, l’assegno di divorzio o di separazione. Sono esclusi i trattamenti di fine rapporto, l’assegno per il nucleo familiare, gli arretrati delle integrazioni salariali, le pensioni di guerra, le rendite Inail, le indennità di accompagnamento dovute agli invalidi civili, ai ciechi civili assoluti, ai minori invalidi. Il reddito è rappresentato dall’ammontare dei redditi complessivi conseguiti dai componenti del nucleo familiare nell’anno solare precedente il 1° luglio di ciascun anno ed ha valore per il pagamento fino al 30 giugno dell’anno successivo: quindi per il periodo che va dal 1° luglio 2002 al 30 giugno 2003 si tiene conto del reddito conseguito nel 2001.