Nuovi eroi, testimoni del positivo

Protagonisti del programma di Rai tre sono cittadini straordinari insigniti dal presidente della Repubblica con l’Ordine al Merito, come la giornalista Amalia De Simone e lo scrittore Rosario Esposito La Rossa.

Nuovi eroi è il un programma di Rai tre, in onda dal lunedì al venerdì, alle 20.25, quando sulle altre reti principali viene trasmesso il telegiornale della sera. È forse la collocazione in access prime time a sottolineare il carattere del format, che propone storie positive, in netto contrasto con quanto trasmesso dai notiziari.

Protagonisti dei racconti sono degli “eroi del quotidiano”, cittadini straordinari accomunati dal fatto di essere stati insigniti dal presidente della Repubblica con l’Ordine al Merito della Repubblica italiana: in ogni puntata viene approfondita la storia di una persona che ha contribuito in modo virtuoso al progresso del Paese, distinguendosi per l’impegno civico o il forte senso di comunità, come per esempio Rosario Esposito La Rossa, che ha voluto aprire la sua libreria nel quartiere di Scampia, o Amalia de Simone, una giornalista molto impegnata in inchieste anche pericolose, come quelle nella Terra dei fuochi.

La voce fuori campo di Veronica Pivetti accompagna il racconto, scandito da interviste al o alla protagonista, con immagini di repertorio, testimonianze di parenti, amici, colleghi, in un montaggio che intreccia le vicende private con la storia recente della nazione.

Diversamente da una televisione che sempre di più utilizza il montato per ricostruire a proprio piacere alcune storie povere di contenuto e infarcirle di agnizioni, colpi di scena, ostacoli e vacuo dialogo, secondo il modello narrativo della soap-opera, Nuovi eroi rappresenta una boccata di ossigeno. I reality, spacciati appunto per “racconto del reale”, hanno creato negli anni i propri “eroi”, a cui hanno dato visibilità tramite telecamere sempre accese e falsati momenti di intimità, chiamati “confessionali”. Questi stessi personaggi, passati repentinamente dall’anonimato alla fama, si sono poi riciclati in altri programmi e altri reality, generando un ininterrotto racconto autoreferenziale, che si è espanso dalla tv ai social network, fino alle riviste di gossip che alimentano e rimettono in circolo le vicende amorose e gli scoop di cui gli stessi si rendono volutamente protagonisti.

Non sempre, invece, le storie raccontate in Nuovi eroi sono salite alla ribalta della cronaca. Più spesso sono passate sotto silenzio o messe in risalto solo dalla stampa locale. Il bene, si sa, fa poca notizia e a guardare la nostra televisione, dai telegiornali ad, appunto, l’ultimo reality del momento, sembra di essere circondati solo da racconti del negativo. Abbiamo bisogno invece di eroi, quelli veri, quelli in cui possiamo riconoscerci, che non finiscono sulle prime pagine delle riviste rosa o della cronaca nera. Non abbiamo bisogno di “opinionisti” da reality, specchio di una realtà odierna, soprattutto virtuale, in cui chiunque, senza particolari competenze, si sente in dovere di dire la propria su qualsivoglia argomento, ma abbiamo bisogno di chi un’opinione e una visione del mondo le esprime soprattutto con la propria vita e il proprio esempio. L’uomo da sempre sente la necessità di fruire di storie e racconti e oggi come non mai abbiamo bisogno, da spettatori e cittadini, di narrazioni dal respiro ampio e dagli sguardi più profondi.

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