I nuovi compiti di Frontex

Una guardia di frontiera e costiera europea rafforzata e più efficiente dovrebbe garantire una migliore gestione dei confini esterni, aiutando anche ad affrontare le situazioni di crisi.

Uno degli atti più importanti portati avanti durante il semestre nel quale la Romania ha guidato la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea (UE), è stato il rafforzamento della guardia di frontiera e costiera dell’UE.

L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) sarà infatti migliorata in termini di personale e attrezzature tecniche. Inoltre, le sarà conferito un mandato più ampio a sostegno delle attività degli Stati membri, in materia di protezione delle frontiere, rimpatrio e cooperazione con paesi esterni all’UE, aspetto fondamentale di una efficace politica migratoria.

Per garantire la gestione delle frontiere esterne dell’UE, messe a dura prova dalle recenti ondate migratorie e dal pericolo del ritorno nei rispettivi paesi di origine dei cosiddetti foreign fighters (ad esempio i combattenti dello Stato Islamico provenienti dall’Europa) ed essere in grado di rispondere a situazioni di crisi sarà istituito un corpo permanente, il cui personale operativo arriverà ad essere composto da 10.000 membri entro il 2027. Questo corpo permanente comprenderà sia personale operativo di Frontex sia personale proveniente dagli Stati membri (nel quadro di distacchi a lungo termine o impieghi di breve durata), nonché una riserva di reazione rapida.

La mobilitazione del corpo permanente comincerà il 1° gennaio 2021. Per potersi adattare meglio a situazioni e capacità future, entro il 31 dicembre 2023 la Commissione europea presenterà al Consiglio e al Parlamento europeo un riesame del numero totale dei membri e della composizione del corpo permanente. Poi, entro marzo 2024, la Commissione europea presenterà delle proposte volte a modificare il numero dei membri e la composizione del corpo permanente, come anche i contributi degli Stati membri.

Ciononostante, ciascuno Stato membro continuerà ad avere la responsabilità principale della gestione delle proprie frontiere, mentre Frontex e il suo personale forniranno assistenza tecnica e operativa, sempre con l’accordo degli Stati membri interessati. Le nuove norme proposte prevedono che il personale del corpo permanente inviato in uno Stato membro possa esercitare, sempre previa autorizzazione dello Stato membro ospitante, poteri esecutivi relativamente all’esecuzione di compiti di controllo di frontiera o di rimpatrio, compreso l’uso della forza o di armi.

Inoltre, Frontex potrà fornire sostegno tecnico e operativo agli Stati membri nelle operazioni di rimpatrio. Nello specifico, su richiesta dello Stato membro interessato o di propria iniziativa ma sempre in accordo cn lo Stato membro, Frontex fornirà il proprio sostegno alle attività preparatorie alle attività di rimpatrio, al rimpatrio ed a quelle successive al rimpatrio e all’arrivo, compreso anche il rimpatrio volontario assistito e l’assistenza agli Stati membri nell’identificazione dei cittadini di paesi terzi e nell’acquisizione dei documenti di viaggio.

Frontex potrà anche cooperare con tutti i paesi esterni all’UE e non solo con quelli confinanti direttamente con l’UE. L’Agenzia, infatti, potrà concludere degli accordi sullo status tra l’UE e i paesi terzi (limitati ai paesi confinanti ai sensi delle norme vigenti), il che consentirebbe di inviare squadre Frontex per la gestione delle frontiere e di effettuare operazioni nel territorio di tali paesi.

Infine, Frontex potrà anche inviare esperti in qualità di funzionari di collegamento, che apparterranno alle reti di cooperazione locale o regionale dei funzionari di collegamento incaricati dell’immigrazione e degli esperti della sicurezza dell’UE e degli Stati membri.

Carmen Daniela Dan, ministro dell’interno della Romania, ha dichiarato che «rafforzare la protezione delle frontiere esterne è fondamentale per rendere lo spazio Schengen più sicuro e gestire la migrazione in modo più efficiente». Ella ha espresso la convinzione che «le nuove norme consentiranno a Frontex di fornire agli Stati membri un sostegno più rapido ed efficiente in relazione a vari compiti, compresi i controlli di frontiera e il rimpatrio di chi non ha diritto di soggiorno».

 

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