Nuovi bus elettrici in Piemonte

Realizzati da una azienda cinese con un finanziamento pubblico degli enti locali. Inizieranno a circolare dal 2 ottobre a Torino e Novara
ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Per la prima volta una città italiana avrà così tanti bus elettrici. Si tratta di una flotta di 20 bus per il trasporto pubblico di Torino e 3 per la città di Novara, lunghi 12 metri, con un’autonomia di circa 300 chilometri, che possono trasportare 77 passeggeri di cui 21 seduti.

Prodotti dall’azienda cinese BYD, sono stati realizzati grazie a un investimento da 15 milioni di euro sostenuto dalla Regione Piemonte (13,5 milioni) e dal Comune (1,5 milioni), con risorse arrivate dal ministero dell’Ambiente destinate al miglioramento della qualità dell’aria del capoluogo piemontese. I 23 bus però sono costati 8,5 milioni di euro: la parte rimanente di 6,5 mln verrà usata attraverso un altro bando per l’acquisto di bus elettrici più piccoli (6 e 9 metri) per esigenze e percorsi più brevi (ad es. nel centro storico).

Questi bus ecologici li vedremo per le strade di Torino e Novara già dalla prossima settimana (dal 2 ottobre) su due linee cittadine e su alcune tratte extraurbane.

«Abbiamo fatto una scelta forte a favore dell’elettronico, – ha commentato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino – per noi si tratta di un primo passo nel quadro di una politica più ampia che prevede, come deciso con la firma durante il G7 del protocollo d’intesa fra le regioni dell’area padana, una serie di azioni, in fase di emergenza, e misure più a medio periodo, per ridurre l’inquinamento in quest’area».

La società cinese BYD è leader da anni di sistemi a batterie; poi nel 2003 si è perfezionata nel settore automobilistico e autobus. Dà lavoro a 220 mila persone e in Europa ha una fabbrica in Ungheria e una – di prossima apertura – in Francia. Ci sono già 51 loro autobus elettrici in circolazione nel nostro continente, precisamente a Londra, in Svezia, a Tel Aviv e Amsterdam.

Oltre ad essere ecologici e silenziosi, hanno anche  un abbattimento di costi non solo sul carburante, ma anche per tutti quei componenti meccanici che di volta in volta bisogna far riparare e sostituire. Inoltre la ricarica di questi autobus avviene di notte in due depositi di Torino dove, in uno di essi (Gerbido) l’energia è ottenuta da un impianto fotovoltaico. Le batterie durano dieci anni, poi vengono riciclate e riutilizzate per gli smartphone.

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