Nuove tappe per il Progetto Italia
La simpatica, impertinente Mafalda, bambina uscita dalla matita dell’argentino Quino, ci ammoniva che non è il nuovo anno che può fare buoni i cittadini, ma viceversa. E infatti gennaio ci ha lasciato in consegna una situazione ancora fortemente problematica per l’occupazione mentre si è aggiunto il terremoto Monte dei Paschi di Siena. Da parte sua la campagna elettorale non brilla per qualità dei contenuti e stile di confronto tra i candidati premier. Ci sarebbe insomma da rinserrarsi nel proprio monolocale mentale schiacciati da un pessimismo cosmico se non si stesse attenti al Paese reale (e non alla rappresentazione dell’Italia veicolata dai mass media). La società civile, in tante sue parti, resta indomita e non si piega al declino.
Ne è stata prova anche la due giorni di riflessione organizzata nella seconda metà di gennaio dal Movimento dei Focolari. Si è tenuta significativamente al Sud – a Benevento (nome di buon augurio) – con l’urgenza di maturare un primo consuntivo sul lavoro svolto nei variegati territori. I 250 responsabili presenti costituivano un realistico spaccato dell’intero Paese.
Un anno fa, proprio ad inizio febbraio, un primo appuntamento aveva consentito di porre più efficacemente in rete le iniziative avviate anche da decenni dai Focolari nei diversi settori d’impegno per favorire una loro maggiore incisività locale e nazionale a favore del bene comune. Una prima serie di priorità fu racchiusa sotto il nome “Progetto Italia” e alcuni cantieri si erano ritrovati a LoppianoLab 2012. Della diffusa voglia di collaborare hanno parlato quanti sono impegnati nel fondamentale versante della legalità (grande appuntamento a Caserta in luglio) e nel vasto campo dell’emergenza educativa (con un pullulare di iniziative). Altra emergenza, quella umanitaria, è ogni giorno affrontata da chi opera nell’ambito dell’immigrazione. In particolare nelle grandi città e negli ambiti in cui la presenza straniera è massiccia sino a diventare maggioranza in certe scuole e luoghi di lavoro. Da qui la necessità di moltiplicare osservatori e laboratori.
Altro appassionante percorso è quello del dialogo con i musulmani: il comune cammino si è sviluppato sul tema della famiglia ed è maturato un programma di collaborazione ricco di potenzialità sociali e civili. Sul fronte dell’economia, la “Rete lavoro” è un cantiere che guarda ai giovani e agli adulti disoccupati, favorisce la formazione ad uno spirito imprenditoriale e avvicina ai cantieri artigianali.
Non poteva certo mancare la politica. Il Movimento politico per l’unità ha elaborato un aggiornamento del Patto tra cittadini e condidati, sottolineato il lavoro di sensibilizzazione all’imminente voto e ribadito l’impegno anche nella nuova legislatura per la riforma della legge elettorale e di quelle istituzionali. Particolarmente valido l’apporto dei giovani rappresentanti delle 24 scuole di partecipazione, con nuovi progetti per i prossimi mesi. Che il 2013 sia un buon anno, loro ci credono. E su rivista e quotidiano online continueremo a tenervi al corrente degli sviluppi.