Nuove regole sul commercio digitale
Il commercio digitale rappresenta circa il 25% del commercio internazionale nel suo complesso ed è cresciuto a un ritmo più rapido rispetto al commercio tradizionale, soprattutto durante la pandemia di Covid-19, che, infatti, ha aumentato l’urgenza di sviluppare regole globali sul commercio digitale, che è molto diffuso seppure non ce ne accorgiamo.
Per esempio, le banche fanno molti trasferimenti internazionale di dati; i commercianti di materie prime agricole utilizzano le firme elettroniche per concludere acquisti internazionali; i produttori, gli operatori di trasporto merci e le aziende di logistica possono tracciare e migliorare le prestazioni dei loro veicoli in tutto il mondo grazie ai trasferimenti elettronici di dati; gli oggetti di uso quotidiano combinano sempre più sensori e applicazioni abilitate a Internet, il cosiddetto Internet of Things (Internet delle cose), che grazie a grandi quantità di dati e alla capacità della loro elaborazione vede il diffondersi sempre di più la cosiddetta smart home (casa intelligente).
Da qui la necessità di garantire prevedibilità e certezza giuridica per le aziende che fanno commercio elettronico, oramai tutte, ma anche un ambiente online sicuro per i consumatori, nonché l’eliminazione di quelle barriere ingiustificate ad un commercio elettronico libero e trasparente.
Finalmente, dopo 5 anni di negoziati da parte di oltre 90 Stati membri, l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha raggiunto un accordo sul commercio elettronico che potrebbe semplificare la vita delle imprese e dei consumatori. Secondo la definizione della stessa OMC, con il termine commercio elettronico (o digitale) si intende la produzione, la distribuzione, la commercializzazione, la vendita o la consegna di beni e servizi tramite mezzi elettronici.
Una volta integrato appieno tra gli accordi dell’OMC, con il consenso di tutti gli Stati membri dell’OMC, l’accordo sul commercio elettronico costituirà la base per le norme mondiali sul commercio digitale ed andrà a vantaggio sia dei consumatori che delle imprese e sosterrà la trasformazione digitale tra i membri dell’OMC partecipanti facilitando le transazioni elettroniche transfrontaliere, riducendo gli ostacoli al commercio digitale e promuovendo l’innovazione nel commercio elettronico.
Nello specifico, il nuovo accordo sul commercio digitale dell’OMC prevede delle iniziative per promuovere il commercio digitale senza ostacoli a livello sia interno sia internazionale, migliorando la fiducia nel contesto del commercio digitale, sia per i consumatori che per le imprese, in particolare rafforzando la protezione dei consumatori online. Poi, le norme renderanno l’ambiente internazionale del commercio digitale più affidabile ed economicamente accessibile, attraverso una collaborazione sui rischi di cibersicurezza ma anche armonizzando firme e fatture elettroniche.
Ancora, si stabilisce un divieto di dazi doganali sulle trasmissioni elettroniche, che riveste grande importanza a livello commerciale ed è una priorità fondamentale per l’industria a livello mondiale. Infine, sono previste delle iniziative per agevolare la partecipazione dei consumatori e delle imprese dei paesi in via di sviluppo al commercio digitale.
L’Unione europea (Ue) ha svolto un ruolo attivo nel negoziare queste norme, essendo la Commissione europea responsabile degli accordi commerciali. L’Ue è leader mondiale sia nelle esportazioni sia nelle importazioni di servizi digitali, il cui valore ammontava a 1.300 miliardi di €, nel 2022, pari al 54% del totale degli scambi di servizi dell’Ue. Inoltre, un nuovo sondaggio Eurobarometro mostra che il 34 % degli europei intervistati considerano la potenza economica, industriale e commerciale tra i principali punti di forza dell’Ue.
Secondo Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, responsabile per il commercio, «questo accordo sul commercio elettronico rappresenta la prima serie di norme mondiali in materia di commercio digitale in seno all’OMC». Tali norme, una volta integrate nel quadro dell’OMC, «saranno fondamentali per lo sviluppo del commercio digitale mondiale perché stabiliranno un terreno comune ed eviteranno la frammentazione». Oltre andare a beneficio delle imprese e dei consumatori, l’accordo «contribuirà a integrare i paesi in via di sviluppo e meno sviluppati nell’economia digitale mondiale e a colmare il divario digitale».
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