Nuove centrali nucleari: si o no?
Che cosa ci chiede la scheda n. 3, di colore grigio
Dopo il referendum del 1987 sono dovuti passare parecchi anni prima che il nucleare tornasse a far parte di un programma di governo. Nel 2008 (con il decreto-legge n. 112), la produzione di energia nucleare è entrata nella strategia energetica nazionale.
A questa disposizione sono seguite delle altre, contenute in leggi varate nel 2009 e nel 2010. Il referendum si propone di abrogare tutte le singole norme che disciplinano la costruzione e l’esercizio di nuove centrali nucleari. Ecco quindi un maxi-quesito, il più complesso, che però è passato senza problemi al vaglio della Corte di cassazione e della Corte costituzionale.
Quest’ultima, in particolare, ne ha vagliato l’ammissibilità anche alla luce della normativa dell’Unione europea, ed ha verificato che, nonostante gli impegni comunitari cui i Paesi membri sono tenuti, al momento il diritto di ciascuno Stato a scegliere tra le varie fonti energetiche è pieno.
Nonostante un testo varato dal governo che prevedeva una sospensione del programma di costruzione delle nuove centrali e che avrebbe potuto annullare il quesito referendario, la Corte di Cassazione si è pronunciata a favore e quindi gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi anche su questo e in particolare sui commi 1 e 8 dell’articolo 5 del decreto omnibus, che esplicitavano i piani governativi sul nucleare.