Novità sul palcoscenico di gennaio

La programmazione degli spettacol teatrali in Italia ad inizio 2015. “Gyula” al Teatro Due di Parma. “L’onorevole” di Sciascia, a Palermo, Luca de Filippo nel ‘Sogno di una notte di mezza sbornia” a Bologna, “Father and son” con Claudio Bisio e "Il malato immaginario" di Arca Azzurra Teatro,  a Genova,
Gyuliia

“Gyula” al Teatro Due di Parma

In un tempo e un luogo indefiniti, un “qui ed ora” lontano eppure molto simile al nostro oggi precario, vive un ragazzo “diverso” ma di grande sensibilità e dignità, amorevolmente cresciuto da mamma Eliza. Intorno a loro si raccoglie un vicinato racchiuso in poche strade, un bar e una vecchia falegnameria: a personaggi pragmatici e terrigni si affiancano caratteri più eterei e romantici, tutti impegnati a sopravvivere alla morsa della crisi, che chiude tanto le fabbriche quanto le orchestre, che strozza i sogni, soffoca le speranze di chi desidera seguire le proprie passioni o semplicemente condurre un’esistenza tranquilla. Scritto e diretto dall’attore Fulvio Pepe, al suo debutto alla regia teatrale, “Gyula” è quasi una favola, con la forza dei grandi sentimenti e la levità delle piccole cose quotidiane; una storia d’amore corale, in cui una comunità che annaspa nelle sabbie mobili della crisi riscopre il valore dell’amicizia, dell’arte, della speranza.“Gyula”, regia di Fulvio Pepe, interpreti Ilaria Falini, Orietta Notari, Gianluca Gobbi, Enzo Paci, Alberto Astorri, Nanni Tormen, Nicola Pannelli, Alessia Bellotto, Nicola Pannelli, Tania Rocchetta, Massimiliano Sbarsi; luci Pasquale Mari, scena Mario Fontanini. Produzione Fondazione Teatro Due di Parma, dall’8 al 18 gennaio.

“L’onorevole” di Sciascia, a Palermo

“L’onorevole Frangipane – scrisse Leonardo Sciascia – è democristiano, e la sua circoscrizione è quella della Sicilia occidentale (…) ma potrebbe anche essere di altro partito, di più o meno lunga esperienza governativa, e il suo collegio elettorale quello di un’altra regione italiana”». Scritto nel 1965, è un testo che racconta con intrigante ironia come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica, perfino brillante, caduta morale. «Letto oggi – spiegano i registi e interpreti Vetrano e Randisi – questo testo, che ci parla di connivenze tra politica, affari, e criminalità organizzata, di favori e corruzioni, di furbizie e tradimenti, assume il carattere di un’amara profezia.“L'onorevole” diLeonardo Sciascia, adattamento e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi, con Laura Marinoni, scene e costumi Mela Dell’Erba, luciMax Mugnai. Produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo/Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Diablogues – Compagnia Vetrano/Randisi. Al Biondo Di Palermo, dall’8 al 18/1; a Bologna, Arena del Sole dal 5 al 7/2.

Luca de Filippo nel ‘Sogno di una notte di mezza sbornia”

E’ un’umanità dolente che si muove tra sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari, vita e morte, nel testo scritto da Eduardo De Filippo nel 1936, e liberamente tratto da ‘La fortuna si diverte’ di Athos Setti. Nella commedia, considerata il prologo naturale di ‘Non ti pago’, Eduardo sceglie uno stile comico e grottesco che sfiora la farsa, combinando l’antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Non a caso, al centro della storia c’è il popolare gioco del lotto, ma la scommessa che si pone è seria: è quella fra la vita e la morte, ed i rapporti sono quelli fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.Mentre ancora si celebrano i 30 anni dalla scomparsa di Eduardo, il figlio Luca tramanda così il genio del padre con questa nuova produzione della sua Compagnia.‘Sogno di una notte di mezza sbornia”, di Eduardo De Filippo, regia di Armando Pugliese, con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Giovanni Allocca, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Paola Fulciniti e Giulia Pica, scene Bruno Buonincontri, costumi Silvia Polidori, musiche Nicola Piovani. Al Teatro Duse di Bologna, dal 9 all’11/1.

Claudio Bisio a Genova

Inventiva sfrenata, comicità, brutalità, moralità, sono gli ingredienti di un irresistibile soliloquio che segna l’atteso ritorno in teatro di Claudio Bisio. Father and son” racconta il rapporto padre/figlio senza pudori, in continua oscillazione tra il comico e il tragico. E’ una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, su una società spaesata e in metamorfosi fatta di “dopo-padri”, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei divani, protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto. Da questa assenza di rapporto nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo interiore (ovviamente del padre, verboso e invadente quanto il figlio è muto e assente), in cui la forza satirica di Serra si alterna a momenti lirici e struggenti, con la musica in continuo dialogo con le parole.Father and son” con Claudio Bisio (ispirato a “Gli Sdraiati” e “Breviario comico”) di Michele Serra, regia Giorgio Gallione,e con i musicisti Laura Masotto violino e Marco Bianchi chitarra scene e costumi Guido Fiorato, musiche Paolo Silvestri luci Aldo Mantovani produzione Teatro dell’Archivolto, Genova, dal 12 al 14/1.

"Il malato immaginario" di Arca Azzurra Teatro

Protagonista è l’ipocondriaco Argante, il quale, credendosi segnato nel fisico ed esposto a ogni malattia, vive continuamente tra medici e medicine, tanto che, per assicurarsi cure più assidue, vorrebbe costringere la figlia Angelica a sposare il figlio del suo dottore Tommaso Diaroicus, giovane sciocco e pedante. Annota il regista e drammaturgo Ugo Chiti: «Farsa-commedia, intrisa di realismo dove i personaggi si muovono sulla ritmica dell’intreccio comico occhieggiando alla “commedia dell’arte”, "Il malato immaginario" lascia intuire la natura più sinistra di figure inquiete; caratteri teatrali che sfiorano il tragico con un ghigno divertito di maschere comiche. Adattamento e regia cercano questa doppia, obliqua lettura necessaria in un testo “contaminato” da molteplici segni teatrali, dove convivono insieme pantomime metafisiche e amare riflessioni sulla natura dell’uomo. Testo che causa turbamento proprio per queste doppiezze contraddittorie, testo ambiguo che dietro l’inossidabile, perfetta macchina teatrale, sembra occultare il tema portante; commedia sì sulla “delusione medica” ma forse, ancora più presente è la disamina sull’uomo vinto dalle illusioni»."Il malato immaginario" di Moliere, regia di Ugo Chiti, con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti, Massimo Salvianti, Lucia Socci.Produzione Arca Azzurra Teatro. A Genova, Teatro Duse, dal 7 all’11/1. In tournée.

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