Notre Dame, la cattedrale “resuscitata”

Dopo cinque anni di ricostruzione, la cattedrale di Notre Dame de Paris, che ha rischiato di scomparire in un terribile incendio nell'aprile 2019, apre nuovamente le sue porte al pubblico con una serie di cerimonie tra il 7 l'8 dicembre. Una sfida umana, tecnica e culturale, segnata da una solidarietà mondiale.
La cattedrale di NOtre Dame come appare oggi, con il cantiere ancora in attività (foto di Alain Boudre)

Alle 17 del 15 aprile 2019, la cattedrale di Notre Dame de Paris prese fuoco. Stupito, il mondo intero pensò per lunghe ore che la più famosa delle cattedrali, un gioiello dell’arte gotica, stesse per ridursi in cenere. «Notre Dame brucia, la Francia piange, così come il mondo intero», dichiarò mons. Aupetit, allora arcivescovo di Parigi. «Ricostruiremo!», affermò il rettore della cattedrale. Emmanuel Macron, presidente della Repubblica, prese un impegno preciso: «In cinque anni!»

Le immagini drammatiche furono trasmesse più e più volte su tutti i canali tv. Fu l’evento più presente sui media nel 2019. L’impatto emotivo fu tale che in meno di 48 ore venne raccolto più di un miliardo di euro di donazioni per la ricostruzione della cattedrale, sia da parte di grandi aziende che di donatori anonimi. La tragedia assunse presto una dimensione di solidarietà universale.

Dal lutto alla resurrezione

Notre Dame, molto più che un monumento di 850 anni, è diventata un personaggio a sé stante, con una storia, una personalità con qualità umane e divine, nonché una capacità di soffrire e di risorgere. Si parla persino del processo di elaborazione del lutto per la perdita di una persona cara. Tanto che, cinque anni dopo, la riapertura dell’edificio ricostruito e completamente restaurato è stata definita una “resurrezione”.

Figlie della storia, della fede e del genio creativo degli uomini, le cattedrali rivelano l’evoluzione delle arti e delle emozioni collettive. La ricostruzione di Notre Dame sarà un momento di unione sacra in una società secolare, e l’impegno emotivo degli individui si combinerà con la volontà politica per creare un’identità collettiva mobilitante.

Riportata allo stato originale, la ricostruzione è stata – come nel XII secolo – un vero e proprio “cantiere della cattedrale” in cui centinaia di scalpellini, carpentieri, muratori, coperturisti , vetrai, provenienti da tanti Paesi, hanno condiviso con passione le loro abilità. L’incendio, come un fenomeno di “distruzione creativa”, ci ha permesso di innovare combinando l’autenticità delle competenze degli artigiani con la tecnologia degli archivi digitali tridimensionali. Sul posto, persone di ogni estrazione sociale e religione hanno condiviso la sfida di creare un capolavoro e di rispettare le scadenze. Sono unanimi nel descrivere la loro esperienza di coesione nella diversità e di orgoglio per il lavoro svolto. Tutti loro affermano di essere “costruttori di cattedrali”.

Incarnazione del sacro nella Francia laica, simbolo nazionale che ha visto l’incoronazione di Napoleone, i funerali del generale de Gaulle e l’omaggio funebre del presidente socialista François Mitterand, monumento mitico ingigantito dallo scrittore Victor Hugo e fatto rivivere in un musical… Notre Dame apre nuovamente le sue porte al pubblico in diverse tappe.

Un’anteprima di come sarà la nuova cattedrale di Notre Dame restaurata (copyright Guillaume Bardet)

Attesi 15 milioni di visitatori

Dovremo aspettare il 7 e l’8 dicembre perché vengano ufficialmente diffuse le immagini inedite della cattedrale. Il 7 dicembre, durante un “momento laico e repubblicano” sul sagrato della cattedrale, il presidente della Repubblica parlerà a nome dello Stato, proprietario dell’edificio, consegnando il monumento alla Chiesa cattolica, beneficiaria e gestore. L’arcivescovo di Parigi, mons. Laurent Ulrich, inaugurerà l’edificio battendo sul portone con il suo pastorale.

L’8 dicembre si terrà una messa solenne di consacrazione, con la benedizione dei nuovi arredi e degli oggetti liturgici appositamente creati, seguita dalla deposizione delle reliquie di cinque santi, tra cui Santa Caterina Labouré e San Charles de Foucauld.

Alle cerimonie di inaugurazione seguiranno otto giorni di festa scanditi da messe quotidiane dedicate alle comunità religiose, ai commercianti, ai giovani, alle associazioni, ai vigili del fuoco e a tutti coloro che hanno lavorato nel cantiere. Dal 16 dicembre la vita “normale” della cattedrale riprenderà con nuove modalità di visita in risposta alle esigenze spirituali e culturali dei visitatori. Le visite a Notre Dame continueranno a essere gratuite, ma un’applicazione informatica di prenotazione aiuterà a regolare il flusso di turisti e fedeli, con un limite di 3.000 persone alla volta nella cattedrale. Il cantiere prosegue con la creazione e l’installazione di vetrate contemporanee. Così Notre Dame, il monumento più visitato d’Europa, è finalmente pronta a irradiare la sua ritrovata bellezza ai 15 milioni di visitatori previsti entro il 2025.

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