Note venezuelane sotto il cielo di Roma

L’ Orquesta Sinfonica de la juventud Zuliana “Rafael Urdaneta” El Sistema si è esibita nella basilica di sant’Andrea della Valle. Bello il concerto e significativo il progetto da cui nasce
concerto venezuelano

Tra le iniziative del Festival di Pasqua di Roma, diretto da Enrico Castiglione, spicca la performance della Orquesta Sinfonica de la juventud Zuliana “Rafael Urdaneta” El Sistema. Si tratta di un’orchestra di centoventi ragazzi – dai sette ai vent’anni – nata all’interno di un programma più vasto, in atto ormai da vari anni in Venezuela, di formazione di orchestre giovanili con lo scopo di togliere i giovani dalle strade del paese.

 

Da queste attività sono nati direttori d’orchestra oggi internazionali come Diego Matheuz e un grande interprete di fama internazionale, Claudio Abbado, ha deciso di far da sponsor d’eccezione per questo progetto di riscatto sociale.

 

Il martedì della settimana di Pasqua si sono esibiti nella gigantesca basilica di sant’Andrea della Valle, la cui facciata, appena ripulita dallo smog, risplende nel colore cremoso del travertino.Eclettico il programma: l’Ouverture Festive di Shostakovic, il Pie Jesu dal Requiem Tedesco di Brahms, l’Adagetto dalla Sinfonia n. 5 di Mahler, L’Exsultate di Mozart, l’Adagio di Barber, e la Grande Pasqua russa di Rimskji – Korsakov. È proprio in quest’ultimo brano, oggi purtroppo poco eseguito, ma dall’orchestrazione scintillante, corposa e maestosa, che i ragazzi venezuelani hanno dato il meglio, condotti da un giovane direttore italiano ormai di fama internazionale, Stefano Miceli.

 

La forza dell’impegno dei giovani riscatta l’orchestra da alcune inevitabili imprecisioni, ma la direzione ferma la porta ad una esecuzione piena di slancio e di fuoco. Cantano i violini dell’orchestra, ricordando un po’ i ragazzini del celebre film Mission, dalla voce così acuta. Sono compatti e professionali. Una gioia per il pubblico che ha gremito la basilica, una speranza per la musica, ed un rimprovero all’Italia che, in questo senso, fa ben poco per i giovani (come si nota dallo scarso sostegno governativo alle poche orchestre giovanili…).

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