Nonni-nipoti: un rapporto vincente

Un legame unico. Intenso e profondo. Che ha “il sapore del cielo e il colore del mare, perché sa di paradiso ed è tinto di una limpidezza cristallina”. Nel libro Nonni oggi edito da Città Nuova Ezio Aceti descrive il rapporto tra nonni e nipoti.
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Il rapporto che si stabilisce fra nonni e nipoti non è paragonabile a nessun altro legame affettivo. Ha caratteristiche uniche. Può essere promotore di un’affettuosità e una gioia inestimabili.

Il rispetto fra i nonni e i nipoti, se è ricco di gra­tuità e di dono, ha il sapore del cielo e il colore del mare, perché sa di paradiso ed è tinto di una lim­pidezza cristallina. Questo perché i nonni portano in loro un intero mondo. Sono memorie lontane, ricordi passati che per il bambino hanno i colori dell’incanto e della fiaba.

Tutto ciò alimenta la curiosità del bambino permettendo l’arricchimento della conoscenza. Ed è proprio nel senso della continuità, tra un passato di cui rimangono poche tracce e un futuro ancora aperto, che acquista valore il legame, a volte fatico­so, ma sempre benefico per entrambi.

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Nonni, baby-sitter, autisti, cuochi, insegnanti, narratori, pescatori, ciclisti, sciatori, esperti di car­te e giochi di prestigio, di storie e di segreti, nonni angeli custodi, in grado di stabilire relazioni di re­ciprocità e complementarietà veramente profondi e commoventi.

Per i nonni le relazioni con i nipoti sono cari­che di significati.

Certo, occorre essere ben coscienti che i nonni sono coloro che possono rafforzare e consolidare le capacità dei nipoti, soprattutto incoraggiandoli nello sviluppo delle loro personalità e nel raggiun­gimento dei loro obiettivi. I nipoti, infatti, aiutano i nonni nella continuità biologica e generazionale, mantenendo viva l’idea di sé, come educatori alla vita, alle cose, all’amore. Soprattutto nei giochi e nelle dimostrazioni d’affetto si instaura fra nonni e nipoti una sorta di accordo e compromissione in grado di soddisfare le esigenze di entrambi.

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Tutto ciò è possibile perché normalmente i non­ni si trovano in una fase della loro vita che li ren­de capaci di entrare in risonanza con le generazioni dei piccoli, di sentire vibrare le loro emozioni, di comprendere i bisogni più profondi, di meravigliar­si delle loro scoperte.

I nonni infatti sono forse gli unici in grado di regalare ai piccoli nipoti il dono più prezioso della vita: il tempo. Questa “gratuità” del tempo permet­te al bambino di sentirsi particolarmente vicino ai nonni, in quanto la fretta lascia spazio alla calma e le cose vengono vissute nella loro dimensione umana.

Per il bambino piccolo un minuto è come un’o­ra e ha bisogno che l’adulto sia disponibile, com­pletamente immerso nel presente.

I nonni non hanno l’orologio in mano e vivo­no la vita senza proiezioni speranzose verso il futu­ro, ma con la saggezza sperimentata dell’esperienza della vita.

I nonni non si impegnano più in futuri gravo­si e carichi d’ansia, ma si stanziano nel presente, che risulta prezioso e carico di vita. In questo mo­do hanno l’opportunità di trasmettere ai nipoti l’es­senzialità della vita, la bellezza delle cose, il vero si­gnificato dell’esistenza che consiste soprattutto ne­gli affetti più cari e nell’esistenza sincera e magica del racconto, ove il bene è superiore al male e me­rita il nostro impegno. E i significati della vita stan­no tutti nella bellezza dell’esistenza, nei segreti del mondo interiore, decisamente meno appariscente ma più profondo.

E allora cosa lega fra loro i nonni e i nipoti?

È una relazione unica, speciale, dove i primi possono trasmettere alle generazioni successive quel senso unico di affetto che aiuta a crescere e a con­frontarsi con la vita e i secondi possono attingere nel tempo alla ricchezza dei sentimenti, di testimonian­ze e storie condivise.

 

Ezio Aceti, Nonni oggi, se non ci fossero bisognerebbe inventarli (Città Nuova, 2013)

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