Non vi lascerò orfani
Daria Bignardi - Oscar Mondadori
«Se mi distraggo, la sua mancanza mi investe come un’ondata di caldo o una musica improvvisa. Con la sua pelle abbronzata, l’ansia, il calore, l’odore della pelle, gli occhi neri; è lì che mi sovrasta, mi avvolge, mi toglie il fiato». Daria Bignardi, famosa giornalista tv e radio, descrive la morte di sua madre raccontando un’infanzia: il padre, la sorella, i parenti, gli amici, gli scherzi, ma soprattutto la madre con cui ha litigato per trent’anni, con cui si è sentita ogni giorno alla stessa ora per tranquillizzarla che stava bene, con la paura che potesse perdere la ragione, perché non sapeva che «una madre stressata e nervosa può ringhiare e dare sberle ma non per questo impazzirà».
Un racconto pieno di simpatia, leggero ma non superficiale, quasi un manuale su come affrontare la vita con serenità nonostante i guai. Almeno a posteriori. Un libro che insegna a non disprezzare nulla, perché «era bello vivere così, un po’ accatastati», mangiando in cucina senza tv, e quando il babbo «tornava a casa con una gigantesca sporta piena di pesce avvolto in carta di giornale umida e puzzolente, la mamma urlava che non sapeva dove mettere tutta quella roba, che sarebbe andato tutto a male, che gli uomini non capivano niente e non sapevano fare la spesa. E lui taceva sorridendo perché sapeva che lei faceva così per fedeltà al suo personaggio di martire casalinga, ma in realtà era contenta perché era golosa e il pesce le piaceva». La vita presa dal verso giusto, con sorriso, ironia e amore.