Non stiamo bene, caro Renzi. E lo dicono i lettori!
In calce al “biglietto” "Non stiamo bene, caro Renzi" di un paio di giorni fa, dedicato ai risultati elettorali delle amministrative, invitavo i lettori a dire la loro e a proporre le loro chiavi interpretative. Detto fatto, i commenti sono arrivati, costruttivi, senza desideri di demolizioni o rottamazioni, ma col desiderio di stimolare il mondo politico a correggere la rotta, a capire che bisogna ascoltare “il popolo” per il bene comune.
Così Paola Canzi aggiunge alcuni elementi di interpretazione: «Primo, non riconosco più nel PD un partito di centrosinistra, mi sembra che non curi i più deboli, i più poveri e allora dov'è la novità? Dov'è la giustizia sociale? Secondo: io che mi occupo principalmente di famiglie e bambini mi accorgo di come le risorse che permetterebbero di aiutare e sostenere i bambini, ad es. quelli adottati, dati in affidamento, disabili, vengono tagliate».
Mary Angela Strati Bellini chiama in causa la mia categoria: «Nonostante non sia sempre d'accordo con le affermazioni di Grillo, ha detto una cosa giusta l'altro giorno, affermando che neanche i giornalisti capivano il vero motivo del sempre maggior successo di 5 stelle, perché ragionano, ragioniamo, secondo criteri vecchi, non riusciamo a percepire la reale stanchezza e le reali esigenze delle persone. Siamo abbandonati».
Giuseppe S. mette sotto i riflettori il doppio incarico: «È davvero opportuno svolgere il doppio ruolo di segretario politico e di premier? Personalmente sono sempre più convinto che le due cariche vadano tenute separate e ciò proprio perché hanno compiti molto diversi: il segretario politico infatti è chiamato a condividere insieme ai suoi componenti il particolare progetto politico di cui esso vuole essere portatore e di conseguenza a perseguirlo con coerenza creando continuamente le condizioni per mantenere l’unità fra tutti; mentre il ruolo di premier invece è istituzionale e quindi richiede di andare oltre la singola parte politica perché il suo ruolo è quello di presiedere un governo».
Cesare Ciancianaini aggiunge: «I pensionati in fuga qui tartassati da balzelli di ogni tipo, altrove con una vita dignitosa per i prezzi più bassi, accoglienza e disponibilità di alloggi a prezzi modici – chi ha guardato il 730 ha trovato belle sorprese: imposte maggiori e detrazioni minori».
Alberto Ferrucci scrive da parte sua: «Altro motivo è la stretta sulle spese sanitarie; gli italiani pur brontolando, erano confortati dalla sicurezza che almeno in buona parte delle regioni la salvaguardia della salute era una certezza nel momento del bisogno, anche se non disponevi di risorse personali. La svolta degli ultimi mesi, che i medici di famiglia chiamano legge Renzi, impedisce loro di prescrivere esami clinici se non ad intervalli di anni; questi esami adesso sono prescrivibili solo da medici specialisti, cosa che potrebbe andar bene se le visite specialistiche si potessero ottenere prontamente. Spesso invece esse richiedono attese di mesi, e nel frattempo i cittadini o evitano di fare gli esami o se troppo preoccupati si devono servire della medicina privata, spesso con grandi oneri economici».
Il dialogo continua…