Non solo pandemia, e il sistema scolastico?
Gli ultimi numeri sulla pandemia ci dicono di quasi 63 milioni di casi nel mondo e un milione e mezzo di morti. L’Italia sfiora un milione e 600 mila casi, con quasi 55 mila morti. Il terzo appuntamento in diretta online con alcuni direttori e corrispondenti di Città Nuova nel mondo si apre con un rapido aggiornamento sul diffondersi della pandemia. Delle conseguenze sanitari ed economiche abbiamo già parlato nei precedenti appuntamenti. Questa volta ci soffermiamo sul sistema scolastico e sulle conseguenze per gli studenti. Con la didattica a distanza, l’unica sostenibile in questo momento in molti Paesi, molti bambini e ragazzi sono diventati invisibili e il problema è stato scaricato sulle famiglie che devono provvedere a seguirli condividendo spazi e computer. Per quanto la questione sia drammatica in Italia, nel mondo la situazione è ancora più grave. «In Giordania – ci spiega da Amman Bruno Cantamessa – le scuole sono chiuse e la gran parte delle famiglie, con una media di tre figli per donna e massimo uno o due cellulari per gruppo familiare, è impossibile seguire le lezioni a distanza». È la punta di un iceberg di un problema sommerso che sta riaffiorando con la pandemia. Nel mondo, ci informa uno studio dell’Unicef, ci sono 463 milioni di bambini su un totale di 1,5 miliardi che non hanno accesso alla didattica a distanza. Si stima che con la pandemia almeno 10 milioni di studenti abbiano già abbandonato la scuola. È vero che il 53% della popolazione del pianeta ha una connessione ad Internet ma la distribuzione rispecchia le stesse ingiustizie economiche e sociali tra ricchi e poveri. Al Nord gli “isolati digitali” sono il 15%. In Africa subsahariana sono oltre l’80 per cento. In America Latina sfiorano il 60 per cento e gran parte di loro vivono in aree rurali.
Altri grandi assenti nei dibattiti dell’opinione pubblica, gli studenti universitari. Come vivono la pandemia? Se la cavano da soli?
Ne parliamo con Daniel Fassa Evangelista corrispondente dal Brasile e docente universitario in Comunicazioni e Scienze sociali, con Annamaria Geogy dall’India, giornalista e insegnante, Bruno Cantamessa, corrispondente dalla Giordania, Guy Constant Ehoumi dal Benin, direttore di Nouvelle Citè Africa e Candela Copparoni, corrispondente dalla Spagna. Segui l’evento in diretta Facebook giovedì 3 dicembre alle ore 15 e 30.