Non è scontro di civiltà
«Ha ragione il premier Trudeau quando dice che è un attacco ai musulmani, ma starei attento a dire che siamo in una guerra contro i musulmani. Non si può parlare di scontro di civiltà, proprio perché non si può assimilare l’Occidente al mondo cristiano, né il mondo arabo con i musulmani. Ciò che è accaduto in Canada è veramente un anello debole che ha ceduto».
È un atto che segna la sconfitta del multiculturalismo?
«Io credo di no. Ci sono forze che stanno spingendo per arrivare a creare barriere. Così come ci sono politici che non misurano la gravità delle loro affermazioni. Che un presidente statunitense riprenda le teorie degli “stati canaglia” e le applichi a suo modo, aggravandole nel dare un contenuto religioso alle discriminazioni, ecco, è un atto estremamente grave che bisogna condannare con fermezza. Non vuol dire condannare Trump in toto, ma condannare questi atti che servono a creare enormi problemi di relazione nei singoli paesi e tra paesi diversi».
Per risentire l’audio dell’intervista, clicca qui.