Non pensarci

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Stefano Nardini, chitarrista punk rock, ex giovane promessa della scena musicale indipendente, in piena crisi sentimentale e creativa, decide di concedersi una pausa di riflessione rifugiandosi momentaneamente nella tranquillità della famiglia che non vede da tempo. Ma dietro l’apparente serenità del quadro familiare Stefano scopre poco a poco verità sorprendenti: la fabbrica di famiglia sta fallendo, la madre è sull’orlo della depressione, il fratello si sta separando dalla moglie, la sorella ha abbandonato gli studi. In questo contesto fortemente destabilizzato, Stefano diventa un punto di riferimento per tutta la famiglia, improvvisamente indispensabile nonostante la sua natura irresponsabile, la lunga assenza da casa e il suo ritorno casuale e inaspettato. In un susseguirsi di battute e di situazioni esilaranti, Gianni Zanasi ci accompagna, con la consueta levità, in un viaggio originalissimo alla scoperta (o riscoperta) della tipica provincia italiana. Dove, se non è tutto oro quello che luccica, è anche vero che ci può essere dell’oro dove luccichìo non c’è. E la bravura del regista di Nella mischia (che qui firma anche la sceneggiatura) sta nello scoprire quest’oro nascosto, puntando con ironia il suo sguardo soprattutto sulle persone e sul loro unico e irripetibile approccio alla vita. Ne viene fuori un film irresistibile, che si guarda tutto di un fiato, trascinato dal carisma di un bravissimo Valerio Mastrandrea (ma tutto il cast è in stato di grazia) e da una sceneggiatura senza fronzoli né cadute di tono. Sicuramente uno dei migliori film italiani di questi ultimi anni. Regia di Gianni Zanasi; con Valerio Mastrandrea, Caterina Murino, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Paolo Briguglia, Dino Abbrescia.

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