Non distogliere lo sguardo

Nell'affrontare le difficoltà attuali del Paese, non bisogna dimenticarsi delle vecchie piaghe che lo attanagliano. Una risposta all'editoriale sul nuovo governo
Cutro - Calabria

Ho letto con attenzione l’editoriale del 17 novembre sul nuovo governo pubblicato da Città Nuova a firma del direttore. È diversissimo da tutti gli altri che ho scorso nelle ultime ore, perché propone all’esecutivo un metodo di approccio alla realtà sociale italiana senz’altro originale, e forse anche molto lontano dalle abitudini dei nostri attuali ministri. Vorrei tuttavia evidenziare che oggi non solo c’è gente «disposta ad ascoltare proposte concrete e idee di giustizia, equità, rigore e sobrietà», ma soprattutto gente esasperata che ha il diritto di vedere realizzati programmi (o sogni?) di giustizia e di libertà sociale e civile.

 

Nelle ultime ore siamo stati completamente assorbiti dalla cronaca governativa e finanziaria. Sembra che non esista altro. Eppure le mafie continuano ad uccidere secondo i rituali di sempre. A Cutro, nell’entroterra della provincia di Crotone, in Calabria, ieri mattina è stato ucciso con due colpi di fucile un giovane imprenditore incensurato. Moglie e figli – che conosco – sono ancora in stato di choc per l’efferatezza dell’omicidio. Nei giorni precedenti, sempre in Calabria, sono stati tagliati in una sola notte ben mille alberi di ulivo piantati in aree confiscate alla mafia. Ma è anche stato inaugurato un campetto di calcio a Rizzìconi nella piana di Gioia Tauro, zona ad altissima densità mafiosa. Costruito su un terreno sequestrato alla mafia, se ne è molto parlato anche perché don Ciotti e la nazionale di calcio sono stati lì per l’inaugurazione alla presenza di centinaia di bambini che vorremmo sottratti definitivamente alla cultura mafiosa: non è detto che ce la faremo. Questi sono alcuni esempi, ma potrei farne molti altri attingendo alle cronache locali.

 

Il nuovo governo è chiamato a risolvere i nuovi problemi legati all’attuale contesto che conosciamo. Ma è anche chiamato a non distogliere lo sguardo dai vecchi drammi che ci impediscono di vivere come liberi cittadini in una società regolata da norme di giustizia e non di mafia.

 

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