Non bruciate i libri, leggeteli

Due fratelli californiani hanno reagito in modo originale alla controversa proposta di dare alla fiamme il Corano l’11 settembre lanciando sul web l’International read a book day.
international read a book day

«Non bruciate i libri: leggeteli». È questo l’appello che hanno lanciato due studenti californiani, Nathan e Isaiah Sage, in risposta al pastore della Florida salito agli onori della cronaca per aver annunciato che avrebbe dato alle fiamme il Corano l’11 settembre. All’ International burn a Koran day (giornata “brucia il Corano”) hanno contrapposto l’International read a book day, la giornata internazionale “leggi un libro”. «Bruciare un libro non ha mai contribuito al miglioramento della società – si afferma nell’appello, con tanto di riferimento ai roghi dell’Inquisizione e del regime nazista – leggerlo invece sì». Lanciato via Facebook e YouTube, l’invito è semplicemente quello di leggere qualsiasi libro in occasione dell’anniversario dell’attacco al World Trade Centre. Non mancano comunque i suggerimenti di letture “a tema”, dalle storie dei pompieri che si sono sacrificati per soccorrere le vittime dell’attentato, a titoli come Il musulmano della porta accanto, agli stessi Bibbia e Corano.

 

L’appello è stato accolto dal popolo del web, e non solo da altri studenti: c’è gente di tutte le età, cristiani, musulmani e atei. La pagina Facebook conta 318 iscritti, il canale YouTube un centinaio, ma è impossibile stabilire quanti abbiano di fatto aderito. Molti hanno anche caricato un video in cui hanno dato lettura di una parte del libro scelto, oppure lasciato semplicemente un commento all’iniziativa o il titolo dell’opera che avrebbero letto. Certo, parafrasando un noto proverbio, non basta una colomba a fare la pace: se la maggior parte dei commenti sono di apprezzamento dell’iniziativa, e uno degli intervenuti ha anche dato lettura della parabola del Buon Samaritano come invito ad amare lo straniero, c’è stato anche chi si è scagliato contro l’iniziativa dei due fratelli accusandoli di non capire che l’«Islam è il male». Nathan e Isaiah hanno risposto con un altro video, in cui hanno citato uno dei messaggi ricevuti da un ragazzo musulmano: «Avevo progettato di bruciare una Bibbia e caricare il video su YouTube. Ma dopo aver visto il vostro appello, ho deciso di leggerla, e dare una svolta positiva alla mia rabbia e alla mia frustrazione».

 

Al di là della limitatezza dal punto di vista numerico della loro iniziativa, i due fratelli si dicono certi di aver dato il loro contributo a contrastare pericolose derive che stanno prendendo forma negli Stati Uniti e non solo. «Una società non può crescere se non conosce i punti di vista di chi ne fa parte – affermano – Bruciare un libro non è solo rifiutare un punto di vista, ma il rifiuto della stessa consapevolezza della sua esistenza».

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