Non bastano le scelte individuali
Concordo sulla necessità di promuovere la responsabilità individuale, ma trovo la medicina debole e sicuramente fallimentare.
Innanzitutto, dobbiamo decidere quale mobilità vogliamo per il futuro delle nostre città.
In Nord Europa si programma un futuro senza auto nei centri urbani, a partire dal 2030 o 2050. Si programma una transizione, economica, sociale e ambientale, per evitare impatti sulle case automobilistiche – ovvero sull’occupazione – e sui bilanci delle famiglie che hanno acquistato mezzi privati. Una transizione trasparente ed equilibrata è uno strumento per superare il circolo vizioso: lavoro, produzione, inquinamento.
Un futuro obbligato e necessario, a mio parere, cui si debbono legare azioni sul riscaldamento domestico, sulla logistica delle merci e sui processi industriali, e che si deve realizzare subito senza indugio. Un singolo blocco del traffico riduce la responsabilità individuale e diventa un alibi per mantenere lo “status quo”.
Spetta al Governo decidere quali obiettivi strategici fissare per il prossimo futuro, viceversa, le linee di tendenza sono chiare e drammatiche. Poi i Sindaci e i cittadini attueranno gli obiettivi nei loro territori, regolando la transizione in base alle caratteristiche locali. Attendiamo una prova di coerenza con gli impegni assunti a Parigi.
Alberto Bellini, Associazione Comuni Virtuosi