Non basta l’ordinaria amministrazione

Cercare nuove vie per annunciare il Vangelo.
Ragazzi su un palcoscenico

La Chiesa esiste per evangelizzare. È vero però, come affermano i Lineamenti per il prossimo Sinodo dei vescovi, che le sfide di oggi per la trasmissione della fede «mettono in discussione pratiche consolidate, indeboliscono percorsi abituali e ormai standardizzati» (n.3). Il business as usual – così il testo –, cioè l’ordinaria amministrazione, non basta più.
Nella sua recente Lettera ai cattolici dell’Irlanda, il papa si dice convinto che «abbiamo bisogno di trovare nuove vie (…). Nell’affrontare la presente crisi, (…) vi è bisogno di una nuova visione» (n. 12).
Nel contesto del Congresso internazionale eucaristico che si terrà a Dublino nel prossimo giugno, il Movimento dei focolari in Irlanda sta vivendo un’esperienza incoraggiante di nuova evangelizzazione proprio nell’offrire nuove vie alla luce della visione dell’unità. Sia il “dado dell’amore” che il Run4Unity sono proposte già accolte da numerose scuole parrocchiali in preparazione al Congresso, col coinvolgimento di bambini e ragazzi non praticanti. Rappresentanti di diversi movimenti ecclesiali si sono incontrati per preparare una testimonianza comune di questi nuovi fiori nel giardino della Chiesa d’oggi.
Con i progetti dell’Economia di Comunione e del “dialogo della vita” nel campo ecumenico, si sono aperte nuove occasioni per stringere amicizie. Inoltre i giovani del movimento stanno preparando una presentazione sulla nuova beata Chiara Luce Badano.
Nello stesso giorno di apertura del Congresso la liturgia ecumenica sarà preceduta da testimonianze/catechesi da parte di Frère Alois di Taizé e della presidente dei Focolari Maria Voce.
In breve, impegnandoci nella preparazione di questo evento come movimento nato dal Vangelo, che vive per la Chiesa, pur nella grande crisi che sta attraversando la Chiesa irlandese, sentiamo una profonda gratitudine per gli effetti della Parola vissuta quest’anno, che ci fa allacciare rapporti nuovi e fa crescere l’amore reciproco fra tanti. È un “dire” Dio, donandolo con la testimonianza del Vangelo e con nuove forme d’annuncio.

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