No vax, proteste e guerriglia urbana

Gruppi di estremisti politici e neo fascisti hanno partecipato, insieme ad altri dimostranti, alla protesta contro il green pass che ha portato ieri in piazza a Roma diecimila persone. Presa d’assalto la sede della Cgil, devastate altre sedi istituzionali. La condanna del mondo politico, mentre si riaccende il dibattito sul futuro del Paese alle prese con l’era della “carta verde”. Eseguiti dodici arresti, anche nei confronti dei leader di Forza Nuova Castellino e Fiore

Scene da apocalisse sabato pomeriggio a Roma: le manifestazioni “No green pass” si sono trasformate in un delirio di folla. Un poliziotto è rimasto ferito, un anziano è stato colpito da un sasso, diverse persone sono state arrestate: tra queste, anche i leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino e Roberto Fiore.

Tornano alla mente le immagini del gennaio scorso. Dall’altro lato dell’Oceano, negli Stati Uniti, la folla si mobilitò per prendere dall’assalto Capitol Hill e altre sedi del governo per protestare contro il presunto “scippo” della presidenza Trump. Folla e follia incontrollata, lo stesso odio informe che anima spesso chi si nutre di logiche irrazionali e violente.

È accaduto lo stesso ieri a Roma. Le immagini dei 10mila che protestavano in piazza hanno fatto il giro del Paese. Si tratta di una manifestazione non autorizzata. Non sono solo “no vax”: in piazza ci sono gruppi  neofascisti, si vedono saluti romani uniti alle bandiere tricolore che sventolano dappertutto. Che nei gruppi dei manifestanti si siano infiltrati anche degli esponenti politicizzati, pronti a sobillare ed utilizzare la folla per altri fini, è del tutto chiaro.

In piazza non ci sono solo coloro che hanno paura del vaccino, ma anche chi deve indirizzare e strumentalizzare la protesta per altri fini. La diffusione di notizie e nozioni prive di fondamento scientifico, che l’utilizzo della rete amplifica a dismisura, senza dare la possibilità di distinguere tra il vero e il falso, è un altro dei problemi pressanti, che sta alla base di queste proteste immotivate e, almeno nelle intenzioni di alcuni, assolutamente legittime.

Nulla di nuovo sotto il sole, comunque, perché queste cose sono sempre accadute. Ci fanno da lezione “I promessi sposi” ed il racconto di quella folla inferocita contro chi spargeva la polverina che provocava la peste. Oggi, quando a scendere in piazza ci sono diecimila persone, le scene sono quelle di una vera e propria guerriglia urbana, che ha colto di sorpresa le forze dell’ordine.

Che dietro la guerriglia ci fosse anche una regia politica, il tentativo di gruppi estremisti di strumentalizzare e piegare a proprio fine le paure e la protesta, è stato evidente. Tra i manifestanti c’erano esponenti di punta di Forza Nuova e di Casa Pound. Qualcuno chiede di sciogliere questi gruppi neofascisti. Legittimo, ma forse non si eliminerebbe il substrato sociale dove queste idee allignano e si alimentano. È lì che bisogna lavorare per sconfiggere la violenza e costruire un paese di civiltà. E se c’è chi grida “Stasera ci prendiamo Roma”, significa che la protesta è sfuggita di mano agli organizzatori che – vogliamo sperarlo – avevano ben altre finalità.

Nel mirino dei manifestanti le sedi istituzionali e quelladella Cgil, che è stata devastata. Le forze dell’ordine sono state colte di sorpresa ed il numero dei manifestanti li ha surclassati.

Immediata la condanna del mondo politico, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha espresso «la piena solidarietà del governo per l’assalto avvenuto oggi alla sede della Cgil di Roma. I sindacati sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza». Condanna con alcuni distinguo, invece, da parte della Lega e di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni esprime la condanna del suo partito, ma anche la «solidarietà a migliaia di manifestanti scesi in piazza per protestare legittimamente contro i provvedimenti del governo e di cui nessuno parlerà per colpa di delinquenti che usano ogni pretesto per mettere in atto violenze gravi e inaccettabili».

La democrazia è un valore ed è, per l’Italia, un risultato raggiunto. Ma è anche un sistema fragile. Nei momenti di crisi o di difficoltà le torme umane sono talvolta capaci di agire in modo irrazionale e si seguire i peggiori istinti. Allo stadio o nelle piazze, quando l’irrazionalità prende il sopravvento, varcare il confine diventa facilissimo. E se guardiamo indietro nella storia è accaduto tante volte: nella Milano dei Promessi Sposi, nella capitale della “marcia su Roma” di cento anni fa, nella Whashington del gennaio scorso dove è andato in onda l’assalto dei pro-Trump al Campidoglio.

Tutto questo nasce da un disagio crescente nel popolo dei no vax, dovuto al fatto che dal 15 ottobre il green pass sarà indispensabile per andare al lavoro. Che la storia – lo speriamo – contribuirà a superare.

La pandemia non è ancora alle spalle ma, grazie ai vaccini, oggi possiamo guardare con speranza al futuro. Non vogliamo neanche immaginare cosa sarebbe stata l’Italia senza i vaccini, arrivati, per fortuna, proprio mentre dilagava la terribile “variante Delta”, ben più contagiosa della cosiddetta “alfa” (il primo virus nato a Wuhan) e soprattutto più letale perché colpisce anche i più giovani.

Una democrazia, un paese civile, deve accogliere al suo interno anche chi non ha voluto contribuire a questo obiettivo, scegliendo – per i motivi più disparati – di non vaccinarsi. E chi si è vaccinato sa di aver dato il proprio contributo alla causa anche per loro, anche per coloro che hanno rifiutato il vaccino, che oggi sono un po’ più tutelati. Il traguardo sarà più lontano, la meta sarà più ardua e difficile da raggiungere: è il prezzo da pagare per rispettare la libertà di tutti.

Ciò che non può essere accettata, invece, è la violenza gratuita. Su questo le istituzioni devono alzare un muro. Ma di certo lo faranno anche i no vax. Lo faranno anche coloro che, senza cedere alla violenza, oggi hanno fatto una scelta diversa. Tocca anche a loro isolare le violenze gratuite e immotivate, gli attacchi allo Stato ed alle istituzioni di un paese civile e democratico. Che proprio perché democratico tutela tutti. Anche loro. In un paese con 60 milioni di abitanti tutti hanno gli stessi diritti. E gli stessi doveri.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons