No Doubt: il pop balsamico
Gwen Stefani non è più una ragazzina. La sua band ha recentemente festeggiato il traguardo del quindicesimo compleanno con un disco molto ben confezionato che coniuga sapientemente modernità danzereccia e canoni pop, ad un tempo tradizionalisti e bisognosi di continui restyling. Rock Steady (Universal) ha, fin nel titolo, i lidi giamaicani come orizzonte sonoro di riferimento. Reggae e ska innanzi tutto, ma anche il buon vecchio rock-steady e tutto ciò che è riconducibile al dancehall, contemporaneo e no. Inutile negarlo: più i tempi sono cupi e più la musica di consumo (ma anche il cinema, e la tivù) spingono verso l’evasione e il divertissement. Contromossa inevitabile che spesso scade nel becero, ma che talvolta ha pure saputo proporre squisitezze degne di resistere all’usura del tempo e al variare dei climi. Il caso dello swing ne costituisce un esempio emblematico. Il godibile opportunismo di questo quartetto californiano è, in questo senso, il segno tanto di un trend mercantile, quanto di un retroterra sociologico in fase di accelerata mutazione. Come esigono i decaloghi del pop planetario, i nuovi brani dei No Doubt brillano tanto per l’inconsistenza dei testi quanto per l’intrigante susseguirsi di invenzioni ritmico-melodiche: un prodotto squisitamente balsamico – o anestetico, a seconda dei punti di vista – che deve buona parte della sua forza ammaliatrice nel lavoro di cesello operato in sala d’incisione da alcuni tra i più quotati producers attualmente in circolazione: dalla celebre accoppiata tutta giamaicana Sly & Robbie, al redivivo Prince, da William Orbit (già al servizio di Madonna) a Rick Ocasek e Dave Stewart (Eurithmics). Grandi cuochi che hanno miscelato i gustosi ingredienti sopracitati con quel tocco di classe che fa la differenza tra una mensa aziendale e un menù da quattro stelle. CD novità Natalie merchant Motherland cgd-warner Trentottenne new-yorkese con un passato Leader di una apprezzata band pop-rock come 10.000 maniacs, la dolce natalie ha saputo dimostrarsi Anche cantautrice di gran classe. Questa Sua quarta avventura solista convince appieno Per la sobria eleganza delle atmosfere Profondità della sua poetica. Il suo stile pare contagiato Dalla raffinatezza di una joni mitchell, Dall’intensità di una alanis morrisette, e dalla Malinconia sognante di enja. vera bila & kale Rovava bmg Arriva da un piccolo villaggio Boemo nei pressi di praga questa Simpatica combriccola gitana. Guidato dalla vocalità straordinaria Di questa abbondante signora Dal sorriso contagioso, il gruppo Spazia dal flamenco più caliente Allo struggente folk balcanico, tra Violini e schitarrate irresistibili il suo rom-pop (come Lei stessa lo definisce) arricchisce di un nuovo inebriante Sapore il già variegatissimo sottobosco della World-music contemporanea.ascoltare per credere. genarcobaleno Sai dove siamo Se amate il gen rosso e il gen verde, buttate L’orecchio sul nuovo singolo di questo gruppo veneto Che ha come imprescindibili modelli di riferimento I due gruppi sopracitati. Identici gli obiettivi (comunicare il vangelo in forma di canzone), Identico lo stile (pop con accenti cantautorali), Identico il modus operandi (antipersonalismo E orgogliosa autarchia): Scelte coraggiose, qui Rese ancora più impervie da Una povertà di mezzi che grava Inevitabilmente sulla resa Del prodotto.tener duro, in questo Mondo e in questo modo, Merita almeno un applauso.