No al transito di navi pericolose

Francia e Italia firmano un accordo congiunto per preservare il parco marino ed evitare, dopo la tragica esperienza degli Stati Uniti, il pericolo di una marea nera sulle coste della Sardegna e della Corsica.
sardegna bocche di bonifacio

Un parco marino internazionale a tutela delle Bocche di Bonifacio. È il frutto dell’accordo bilaterale che Francia e Italia hanno ratificato a Palau, in Sardegna, dopo la firma dello scorso 9 aprile a Parigi, con la quale i due Paesi si impegnano nella salvaguardia del prezioso ecosistema nel tratto di mare tra la Sardegna e la Corsica. A Palau si sono dati appuntamento il ministro dell’Ambiente Italiano Stefania Prestigiacomo e quello francese Jean Louis Borloo.

 

Con questo accordo entra in vigore il divieto al transito delle navi che trasportano materiali pericolosi, 200 ogni anno quelle che attraversano le Bocche, dopo aver ottenuto  l’autorizzazione dall’Organizzazione marittima internazionale (IMO). Verrà così preservato l’habitat di molte specie marine che stanno ripopolando l’area, come le balenottere.

 

L’accordo permetterà la sperimentazione di un modello di gestione congiunta attraverso il gruppo europeo di cooperazione territoriale, la creazione di un centro di ricerca scientifica a tutela della biodiversità marina e l’avvio di un progetto di sperimentazione di fonti di energia rinnovabile sulle isole di Spargi e Lavezzi.

 

Per il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, «questa è una grande battaglia politica che ci avviamo a compiere con l’auspicio di essere supportati dall’Onu, dalla Comunità europea e dalle associazioni ambientalistiche internazionali. Vogliamo salvare un vero e proprio “giacimento” di biodiversità, un patrimonio di tutto il Mar Mediterraneo». «Una ricchezza ambientale molto importante – ha aggiunto il ministro dell’Ambiente – che ha spinto italiani e francesi a sostenere insieme la candidatura di questo braccio di mare nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Siamo qui con il collega Borloo, per chiedere all’organizzazione marittima internazionale che sia promulgato formalmente il divieto di passaggio attraverso le Bocche di Bonifacio dalle navi che trasportano materiali pericolosi, qualunque sia la loro bandiera. Tale divieto esiste già per le navi italiane e francesi, ma continuano a passare per questo stretto, ogni anno almeno 200 imbarcazioni pericolose». «L’accordo con la Francia – ha concluso il Ministro – arriva in un momento in cui il mondo segue con enorme preoccupazione il disastro della piattaforma nel Golfo del Messico. Per questo è necessario intensificare le azioni che mettano al riparo gli angoli più preziosi del nostro mare dal rischio di incidenti ambientali».

 

La proposta, fortemente auspicata dal parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, è stata accolta con favore anche dal Centro Turistico Studentesco CTS), che in Sardegna è presente con due Centri: quello di Ricerca Delfini di Caprera e quelle di Recupero Animali Marini sull’isola dell’Asinara. Per Stefano di Marco, vice – presidente nazionale del CTS, quest’accordo rappresenta una svolta significativa per la tutela della biodiversità e per la regolamentazione delle attività antropiche nel braccio di mare tra Capo Testa e Punta Falcone in Sardegna e Capo Pertusato in Corsica. Il tratto di mare interessato dal provvedimento racchiude un’incredibile varietà di risorse dal punto di vista ambientale, delfini, balene, alghe, gabbiano corso, sabbie di colori incredibili come a Budelli: è una ricchezza che italiani e corsi si sono impegnati a tutelare, candidando il parco a diventare patrimonio mondiale dell’umanità.

 

Il vicepresidente della Regione Sardegna, Sebastiano Sannitu, ha ricordato quanto il territorio e i sindaci abbiano fortemente contribuito al raggiungimento del risultato odierno. «Oggi tocchiamo con mano un obiettivo che è stato raggiunto con l´impegno di battaglie decennali», ha ricordato Sannitu. «Le Bocche di Bonifacio per la Sardegna rappresentano un patrimonio importantissimo, dal punto di vista ambientale e quindi dal punto di vista turistico», ha continuato il vicepresidente, auspicando che la firma sia un punto di partenza verso il riconoscimento della tutela dell´area marina. Sannitu ha concluso garantendo che la Regione farà tutto ciò che è in suo potere per sostenere l´istanza dei governi italiano e francese per la salvaguardia totale del tratto di mare tra Sardegna e Corsica, con la chiusura al transito di navi con carichi inquinanti, che sarà presto presentata agli organismi competenti internazionali.

 

L’accordo tra Francia e Italia arriva in momento nel quale la manovra del governo ha drasticamente tagliato le risorse anche per alcuni Enti come il parco dell’Arcipelago di La Maddalena. L’auspicio è che agli intenti e agli accordi seguano poi i fatti, per evitare che qualche carretta del mare faccia scomparire l’eden marino tra Corsica e Sardegna.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons