“I nipoti di Babbo Natale” per gli anziani delle Rsa
Al via la quarta edizione de “I nipoti di Babbo Natale”, il progetto dell’Associazione “Un sorriso in più”, che vuole regalare un sorriso agli anziani ospiti delle Rsa. Dopo un anno di chiusura e lontananza, che ha acuito il senso di solitudine che spesso vivono gli anziani, ricevere un dono da uno sconosciuto può scaldare il cuore e portare una nuova vitalità. Proprio per questo, le strutture coinvolte nel progetto, sono già all’opera per rendere il giorno di Natale indimenticabile. A breve, sul sito dell’Associazione, sarà infatti pubblicata la lista dei desideri, chiunque vuole può diventare un nipote di Babbo Natale, ed esaudirli. La bellezza è proprio in questo, per un anziano che vive in una casa di riposo dove spesso sono altri a scegliere per lui, la possibilità di esprimere un desiderio vuol dire tornare a sentirsi ascoltati.
Ma il momento più bello arriva quando il desiderio viene esaudito e il nipote e l’anziano, che non si conoscono, si incontrano per la consegna del regalo. Chi vuole può recarsi di persona nella Rsa oppure entrare in contatto tramite videochiamata, per passare del tempo insieme e conoscersi, per essere presente nel momento in cui il regalo viene scartato e vedere gli occhi di chi lo riceve illuminarsi. È quello che è accaduto a Giorgio, quando ha incontrato Rossella e Alberto. Nella sua lettera Giorgio chiedeva un orologio in metallo, un oggetto per poter tornare indietro nel tempo, a quando era un ragazzo e faceva l’imbianchino e doveva sempre tenere d’occhio il tempo. Una storia simile a quella di Paola, 94 anni, e un desiderio: un paio di pantofole calde e nere, per poterle abbinare con qualsiasi cosa. Ad esaudire la sua richiesta ci ha pensato Erica e ora i piedi di Paola sono sempre al caldo. E tanti sono i desideri che sono stati espressi negli anni: c’è chi ha chiesto dei guanti per scaldarsi, chi un libro per farsi compagnia, una borsa o un mappamondo per continuare a viaggiare con la fantasia, un cappello, un lettore per ascoltare la musica o dei gomitoli di lana.
La scorsa edizione hanno aderito al progetto oltre 228 case di riposo e sono stati esauditi ben 5.893 desideri. Oltre a portare un sorriso, il progetto, come spiega l’associazione, è una grande opportunità per le case di riposo per il suo valore pedagogico e sociale. Mette infatti al centro la tematica del “desiderio ritrovato”, promuove un processo di ascolto e di cura autentica della persona anziana. È inoltre uno strumento attraverso il quale mettere in luce la cura e l’attenzione che le case di riposo dedicano agli anziani. La speranza, anche quest’anno, è di scaldare il cuore degli anziani, per ricordare sempre cosa si prova ad essere amati.