Nino Cartabellotta: Senza sanità pubblica ci sarebbe un disastro economico e sociale
Nino Cartabellotta è il presidente della Fondazione Gimbe. Nel nostro Paese, spiega, siamo passati – nei fatti – da un’assistenza universale ad un universalismo selettivo, per cui – in caso di mancata risposta nel pubblico – i malati devono ricorrere all’assistenza privata oppure, se non hanno soldi, non si possono curare. In questo modo, però, si tradiscono i principi della Costituzione e si viola il diritto delle persone alla salute. Servono dunque finanziamenti corposi e tempestivi, che allineino il nostro Paese a quelli più sviluppati, e una riforma del Servizio sanitario nazionale.
Intervistato a margine del seminario dal titolo “Il Servizio sanitario nazionale di fronte al tema del recupero prestazionale”, promosso dall’Osservatorio salute previdenza e legalità Eurispes-Enpam, Cartabellotta spiega che il Servizio sanitario nazionale sconta tutte le criticità con cui ci siamo affacciati alla pandemia, anche a causa dei tagli fatti tra il 2010 e il 2019, per circa 37 miliardi.
Dopo la pandemia la situazione è peggiorata, a causa di ulteriori problematiche quali le liste d’attesa non recuperate e i nuovi bisogni di salute quali il Long Covid e le patologie di tipo psicologico e psichiatrico in particolare negli adolescenti.
Guarda la videointervista al presidente della Fondazione Gimbe.
Per approfondire leggi anche:
Cognetti (FOCE): Senza prevenzione prevediamo un forte aumento dei tumori
Sanità, la denuncia dei medici: mancano risorse, medici e infermieri
__
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
_