Nigeria Marocco, si farà il gasdotto più lungo del mondo?

Nigeria e Marocco stanno portando avanti un progetto ambizioso di gasdotto offshore, lungo oltre 5 mila chilometri, per collegare i grandi giacimenti di gas naturale nigeriano con il Paese maghrebino, porta dell’Africa verso l’Europa, passando per altri 11 Paesi dell’Africa occidentale
Gssotto Nigeria Marocco accordo del 2017 (AP Photo/Abdeljalil Bounhar)

I gasdotti sono oggi le arterie del mercato energetico globale. Nigeria e Marocco sono attualmente sotto i riflettori in termini di cooperazione politica ed economica sud-sud con il loro piano per costruire un gasdotto offshore che, se realizzato, sarà il più lungo del mondo (5.660 Km). Potrebbe trasportare gas naturale dalla Nigeria al Marocco, coinvolgendo altri 11 Paesi dell’Africa occidentale.

Tolu Ogunlesi, consigliere del presidente nigeriano Muhammadu Buhari, ha dichiarato nei giorni scorsi: “Per il momento, i due investitori in questo progetto sono Nigeria e Marocco, siamo i due Paesi pronti a unirsi per sviluppare il progetto”.

Esistono già due gasdotti nell’Africa occidentale, il “West African gas pipeline” (678 Km), che collega la Nigeria al Ghana, servendo anche Benin e Togo, e il gasdotto Maghreb-Europa (detto anche “Pedro Duran Farell”) di 1.300 Km che collega l’Algeria alla Spagna (Cordoba) attraverso Marocco e Gibilterra. Il nuovo gasdotto dovrebbe quindi poi collegarsi al gasdotto Maghreb-Europa. Il gasdotto Nigeria-Marocco sarà di grande rilevanza per l’Africa occidentale, poiché coinvolgerebbe la maggior parte dei Paesi membri dell’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale).

Il 3 maggio scorso, il ministro nigeriano per le risorse petrolifere, Timipre Sylva, ha spiegato che il progetto è un’estensione del gasdotto dell’Africa occidentale, che già trasporta gas dalla Nigeria al Ghana. Il nuovo progetto è in fase di studio e alla ricerca partner finanziari. “Vogliamo continuare [dal Ghana] verso il Marocco lungo la costa. Per il momento, siamo a livello di studi e, naturalmente, di ricerca di finanziamenti per questo progetto, ma molte realtà stanno dimostrando interesse”, ha detto Sylva.

Il percorso del gasdotto Nigeria-Marocco correrà lungo la costa dell’Africa occidentale passando di fronte a Costa d’Avorio, Liberia, Sierra Leone, Guinea, Guinea Bissau, Gambia, Senegal, Mauritania e Marocco. Il costo per la realizzazione dell’opera è attualmente stimato tra i 20 ei 25 miliardi di dollari.

Per la Nigeria si tratta di un investimento importante e vitale, soprattutto perché le entrate del Paese dipendono per il 95% dalle esportazioni energetiche (gas e petrolio).

La costruzione di una tale struttura consentirebbe una maggiore elettrificazione delle zone attraversate e ne potrebbero usufruire oltre 300 milioni di persone. Inoltre, un tale progetto collocherebbe l’Africa occidentale come un nuovo hub di approvvigionamento per l’Europa. La Nigeria è il 22° produttore mondiale di gas, il 5° esportatore al mondo e il primo in Africa. Il paese ha una riserva di cinque trilioni di metricubi di gas naturale e ne esporta 45 miliardi l’anno.

Tuttavia, il gasdotto deve superare ancora molti ostacoli prima di vedere la luce. Anche l’agenzia di rating internazionale americana Fitch Solutions, ha pubblicato un rapporto in cui mette in dubbio la realizzabilità del progetto a causa delle complicazioni sollevate dal numero di Paesi coinvolti e dalle normative in vigore.

Altra zona grigia, l’Algeria non sembra entusiasta del progetto Nigeria-Marocco, che potrebbe competere con il gasdotto già esistente e che rifornisce l’Europa, attraverso la Spagna, di gas algerino. L’Algeria nel 2002 aveva concluso un altro accordo quadro con la Nigeria per la realizzazione di un progetto di gasdotto trans-sahariano, che non è stato realizzato. Se Marocco e Nigeria realizzassero il loro progetto e riuscissero a raggiungere il mercato europeo, si collocherebbero come leader della cooperazione Sud-Sud e questo permetterebbe di gettare le basi per aspirazioni panafricane. Il progetto potrebbe sostenere la lavorazione di alimenti e di fertilizzanti, migliorando al contempo le esportazioni tra i paesi africani. Infine, attraverso il gasdotto Nigeria-Marocco, Rabat e Abuja cercano soprattutto di garantire l’indipendenza energetica dell’Africa occidentale.

La posizione del Marocco come porta dell’Africa faciliterebbe le esportazioni verso l’Europa meridionale. E l’Europa beneficerebbe di un significativo ampliamento dei suoi fornitori di gas, favorendo la riduzione della fortissima dipendenza energetica nei confronti della Russia.

Il megaprogetto del gasdotto Nigeria-Marocco era stato annunciato durante la visita ufficiale del re Mohammed VI ad Abuja a dicembre 2016. Lo studio di fattibilità era iniziato a maggio 2017  e l’accordo relativo è stato firmato il 10 giugno 2018, durante un viaggio a Rabat del presidente nigeriano Muhammadu Buhari.

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