Nigeria ferita
Sabato 10 dicembre il crollo del tetto di una chiesa evangelica a Uyo, nel sudest del Paese, ha provocato 100 morti; mentre domenica nel nord due ragazzine si sono fatte esplodere in un mercato molto frequentato.
Sono 60 i morti accertati nel crollo, ma secondo i soccorritori il bilancio potrebbe arrivare a un centinaio di vittime e oltre 200 feriti. Centinaia di persone stavano assistendo all’ordinazione di un vescovo quando il tetto ha ceduto; tra i presenti c’era il governatore dello Stato di Akwa Ibom, Udom Emmanuel, che è sopravvissuto.
Nella giornata di domenica sul posto c’erano ancora all’opera le quadre di soccorso composte dagli operai della compagnia di costruzioni Julius Berger, la polizia, l’esercito, i pompieri e l’associazione medica nigeriana, alla ricerca di sopravvissuti sotto le macerie.
La Chiesa Reigners Bible Ministry organizzava nel weekend a Uyo, nello Stato di Akwa Ibom, un raduno di fedeli. La chiesa di cui è crollato il tetto era ancora in costruzione. « Venti minuti dopo l’arrivo del governatore il tetto ha iniziato a scricchiolare. Il governatore è stato portato fuori rapidamente, ma altri non hanno avuto scampo » ha riferito uno dei sopravvissuti alla stampa locale.
Secondo dei testimoni, gli operai avrebbero accelerato i lavori di costruzione non ancora terminati affinché l’edificio fosse pronto per la cerimonia di ordinazione.
Il governatore ha dichiarato due giorni di lutto nello Stato, e tenuto una cerimonia di omaggio alle vittime lunedì pomeriggio. In un comunicato ha poi fatto appello alla calma e a pregare per i feriti.
Inoltre ha dichiarato alla stampa che verrà aperta un’inchiesta per appurare se tutte le norme di sicurezza fossero state rispettate.
Il presidente della Repubblica, Muhammadu Buhari, ha espresso il suo «profondo dolore» dopo l’incidente.
Nel settembre del 2014, 116 persone di cui 84 sudafricani erano morti a Lagos nel crollo di una chiesa appartenente al celebre predicatore televisivo nigeriano TB Joshua.
Intanto domenica mattina, nel nordest del Paese, due ragazzine si sono fatte esplodere in un mercato molto frequentato di Maiduguri, provocando – secondo il bilancio ufficiale – almeno un morto e 18 feriti. Secondo i testimoni, le ragazzine avevano 7 o 8 anni. Il governatore dello Stato di Borno, Kashim Shettima, si è recato all’ospedale dove sono stati portati i feriti.
Questo doppio attentato non è stato rivendicato nell’immediato, ma le modalità utilizzate sono quelle del gruppo jihadista nigeriano Boko Haram, che ha spesso fatto ricorso a donne e bambine per compiere i suoi attacchi contro la popolazione.
Almeno 45 persone sono state uccise e 33 ferite in un doppio attentato suicida compiuto venerdì da due donne al mercato di Madagali (Stato di Adamawa), città vicina alla foresta di Sambisa, uno dei bastioni di Boko Haram. I militanti fanno spesso ricorso a bambini per compiere gli attentati suicidi, come quello del febbraio 2015 a Potiskum (Stato di Yobe) e quello del luglio 2014 a Funtua (Stato di Katsina, nordovest). I kamikazes avevano 8, 10 e 18 anni.
Traduzione di Chiara Andreola