Niger: un convoglio di aiuti dal Burkina Faso

L’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale), composta da 11 Paesi, chiede il rilascio del presidente nigerino deposto dai militari e il ritorno all'ordine costituzionale, minacciando un intervento armato. Il Burkina Faso ha violato le sanzioni Ecowas fornendo generi alimentari al Niger.
Niger
Un autista cammina tra i camion a Niamey, Niger, lunedì 21 agosto 2023. (AP Photo/Sam Mednick)

I militari al potere in Niger dopo il colpo di stato del 26 luglio possono tirare un po’ il fiato. Lunedì 21 agosto, 300 camion carichi per lo più di cibo sono arrivati dal Burkina Faso a Niamey, la capitale del Niger.

Dopo il colpo di stato militare, il Niger è soggetto a sanzioni imposte dai Paesi confinanti dell’Africa occidentale membri di Ecowas. Ma Burkina Faso e Mali (oltre alla Guinea), anch’essi come il Niger ex membri espulsi da Ecowas, sono favorevoli al governo golpista nigerino.

Secondo le autorità nigerine, le forze armate burkinabè e poi nigerine avrebbero garantito la sicurezza del convoglio. A questo scopo i due eserciti hanno messo a disposizione notevoli risorse logistiche. Il convoglio è partito da Kaya, in Burkina Faso, in direzione di Dori, non lontano dal confine nigerino. La sicurezza del convoglio era assicurata in questa fase esclusivamente dall’esercito Burkinabè. Da Dori i due eserciti (del Burkina Faso e del Niger) hanno effettuato un collegamento congiunto per trasferire le merci ai militari nigerini.

Dopo che il convoglio di camion è entrato nella città di Téra (in Niger), il colonnello Moussa Souleymane, comandante della nona zona militare, ha ringraziato le autorità militari nigerine per i mezzi messi a disposizione delle sue truppe, per il successo della missione di messa in sicurezza del convoglio. Questa operazione, ha detto Souleymane, ha consentito la libera circolazione delle persone e delle merci, nonché l’approvvigionamento del Paese con beni di prima necessità. Secondo i piani di collaborazione fra i due Paesi, altri duemila camion raggiungeranno prossimamente Téra dal Burkina Faso.

Il colonnello Adamou Zaroumeye, direttore regionale delle dogane, ha precisato che i camion «provengono dal Burkina Faso e trasportano in gran parte prodotti alimentari» come sale e mais, ma anche prodotti per la casa, e rappresentano «una boccata d’aria fresca» per il Niger. Per il signor Hama Mamoudou, sindaco dell’area urbana di Téra, l’arrivo di questo convoglio darà grande sollievo alla popolazione locale, con la disponibilità di alcuni prodotti che erano scomparsi dai mercati, e la ripresa di attività generatrici di reddito per molti giovani locali.

Questa operazione del Burkina Faso fa parte di un’ondata di sostegno al vicino Niger, afflitto dalle sanzioni di Ecowas come ritorsione al colpo di stato che ha sospeso l’ordine costituzionale.

Il Programma alimentare mondiale (Wfp), l’agenzia alimentare delle Nazioni Unite, aveva avvertito fin dal 16 agosto che le sanzioni regionali e la chiusura delle frontiere «stanno influenzando notevolmente l’approvvigionamento alimentare e medico del Niger», in modo preoccupante.

La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha imposto pesanti sanzioni economiche contro il Niger fin dal 30 luglio, in risposta al colpo di stato che aveva rovesciato il presidente Mohamed Bazoum 4 giorni prima. Benin e Nigeria hanno blindato i loro confini, interrompendo qualsiasi fornitura al Niger.

I Paesi dell’Africa occidentale contrari al colpo di stato in Niger (gli 11 Paesi dell’Ecowas) hanno respinto l’idea di una transizione massima di tre anni proposta nell’ultimo fine settimana dai militari che hanno preso il potere in Niger, segno che una via d’uscita diplomatica dalla crisi è ancora lontana.

Burkina Faso e Mali hanno schierato aerei da combattimento ai rispettivi confini per «rispondere a qualsiasi forma di aggressione contro il Niger» che Ecowas mettesse in atto.

Gli ufficiali di stato maggiore dei tre Paesi dove i militari hanno preso il potere (Burkina Faso, Mali e Niger) si sono incontrati a Niamey per mettere a punto un piano di risposta comune contro qualsiasi intervento militare di Ecowas.

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