Niente cittadinanza onoraria al Dalai Lama
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Alla fine il consiglio comunale di Milano s'è arreso. Dopo due giorni ad altissima tensione si è dovuto registrare il nulla di fatto: niente cittadinanza onoraria a sua santità il Dalai Lama Tenzin Gyatso. Le corse frenetiche e gli scambi tra le cancellerie hanno suggerito di ritirare la proposta, unica possibile soluzione per preservare i rapporti con la Cina e allontanare eventuali timori di possibili ripercussioni nei rapporti tra la città dell' Expo e la Cina, che avrà uno dei padiglioni più importanti.
Si parla addirittura di pressioni cinesi arrivate a Palazzo Marino. Voci fondate raccontano che il console sarebbe stato visto varcare la soglia del municipio, diretto nell'ufficio del presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo. E c'è anche chi racconta di un probabile interessamento della prefettura e, addirittura, della Farnesina. Così si è votata la sospensione della delibera del conferimento della cittadinanza onoraria approvata con 16 voti a favore e 12 contrari. Tre sono stati gli astenuti: il sindaco
Giuliano Pisapia, il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo e Ruggero Gabbai, presidente della commissione per l'Expo.
Pisapia ha proposto, anziché la cittadinanza onoraria, «una manifestazione particolare in consiglio comunale» in omaggio al Dalai Lama. Secondo il sindaco è «la soluzione più convincente e ragionevole». Così il primo cittadino è intervenuto in aula nel dibattito sul rinvio della delibera. Sulla quale «c'era l'unanimità – ha detto – ma oggi ci sono valutazioni diverse, sulle modalità e non sul principio, per cercare di evitare che certi livelli di inimicizia nel mondo possano essere accentuati. Un momento di riflessione potrebbe essere la soluzione migliore», ha detto Pisapia, sostenendo la proposta del presidente Basilio Rizzo di rinviare la decisione.
Pisapia comunque riceverà il Dalai Lama a Palazzo Marino durante la sua visita a Milano. Il sindaco ha spiegato all'aula di aver confermato al console cinese, in occasione della cena a palazzo Reale organizzata dalla Fondazione Italia-Cina, che «come sindaco avrei ricevuto il Dalai Lama» nei giorni della sua visita.