Nicolas, forse non ti rivedremo mai più ma…

«Anche ieri era alla porta della chiesa per raccogliere l’eventuale elemosina. È un vecchio robusto, con barba e capelli bianchi. Aveva una lettera in mano. C’era scritto di presentarsi alle autorità dopo domani e fra una settimana lasciare l’Italia»
Aiuto ai poveri

Anche ieri Nicolas era alla porta della chiesa con il suo bicchierino di plastica per raccogliere l’eventuale elemosina. È un vecchio robusto, con barba e capelli bianchi. Anna ed io ci fermiamo a salutarlo. Sono mesi che scambiamo qualche parola cercando di capire il suo italiano stentato. Ieri aveva una lettera in mano e ci  ha chiesto di leggerla. C’era scritto di presentarsi alle autorità dopo domani e fra una settimana lasciare l’Italia. Ci ha guardato con un sorriso incerto dicendo “ Saremo su un autobus, torno a casa. Ma chissà che non possa rivedere l’Italia.” C’è una dolorosa rassegnazione nelle sue parole. “Aspetta, Nicolas,” gli diciamo non trovando altre parole “Ti portiamo una cosa.” Nella pasticceria di fronte alla Chiesa hanno delle buone paste. Ce ne fanno un pacchettino e in pochi minuti siamo di ritorno. “È la colazione Nicolas,” gli dico e lui ringrazia e si  alza in piedi, dritto. “Noi pregheremo per te, tu pregherai per noi?”dico “Sì” risponde, aprendo un largo sorriso che mostra la sua bocca sdentata. Poi, con delicatezza, poggia la sua grossa mano sulla mia spalla.

È un momento sacro. Nicolas non ha avuto paura di farmi paura. Siamo fratelli e sorelle. Io ho gli occhi umidi. Anche lui? Non so ma il suo sguardo sembra dirmi, “Credo all’amore.”

Ciao Nicolas, forse non ti rivedremo mai più ma chi mi dice che rivedrò il barista dell’angolo, la giovane che porta le bottiglie dell’acqua, le persone che vivono nel nostro palazzo. Dio solo sa quando,come e dove sarà il prossimo incontro.

 Tutto passa. Solo l’amore resta.

S.S.A.

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