Nicolai e Lupo, la coppia d’oro del beach volley azzurro

I due italiani trionfano agli Europei di Quartu Sant’Elena regalando un successo storico al nostro Paese. Giovani e affiatati, il futuro è loro
Nicolai e Lupo

I campioni olimpici sono tedeschi. I campioni del mondo olandesi. I numeri uno del ranking internazionale lettoni. E pensare che stiamo parlando di beach volley. Evidentemente, per primeggiare (a livello maschile) in una delle discipline più spettacolari e appassionanti dell’intero panorama olimpico non c’è bisogno di essere cresciuti su spiagge dorate e mari trasparenti. Insomma, si può far carriera e vincere pur non essendo americani, brasiliani, australiani. E italiani, che sulla carta – tra grande tradizione indoor e chilometri e chilometri di costa – dovrebbero farla da padroni, o quasi. Invece no, perché in fin dei conti basta un rettangolo di sabbia da 16 metri per otto e il gioco è fatto.

Così, con il passare degli anni e con una globalizzazione sempre più avvolgente (anche nel mondo dello sport), il “contagio” della disciplina nata in California e alle Hawaii ha coinvolto Paesi insospettabili quali, ad esempio, la Svizzera, tra le nazioni che vantano il maggior numero di podi in eventi internazionali.

E l’Italia? Già, l’Italia. Rimasti quasi sempre ai margini, i nostri beacher hanno trovato nella seconda decade del terzo millennio le condizioni giuste per emergere. Dapprima al femminile con il duo Cicolari-Menegatti, campionesse d’Europa nel 2011 e quinte sia alle Olimpiadi 2012 che ai Mondiali 2013 prima che una querelle tra Greta Cicolari e la Federvolley (con squalifiche, ricorsi e carte bollate a profusione) stroncasse coppia e sogni di gloria. Poi al maschile, con Paolo Nicolai e Daniele Lupo.

Paolone e Danielino. Duecentocinque centimetri il primo; appena (si fa per dire) 194 il secondo. Abruzzese di Ortona, Nicolai; romano de Roma, Lupo. Due ragazzi nati per giocare a beach volley, nati per giocare insieme. Paolo attacca e mura, Daniele ragiona e difende. Ma, all’occorrenza (perché in questo sport bisogna saper fare un po’ tutto), è Paolo a ragionare e a difendere mentre Daniele attacca e mura. Una coppia complementare e anche piuttosto giovane, soprattutto rispetto ai canoni del beach: 25 anni Nicolai, 23 Lupo. Nel 2012 arriva il primo podio in una tappa del World Tour (il circuito maggiore a livello professionistico) seguito dall’ottimo quinto posto ai Giochi di Londra (nella foto). Quest’anno, poi, la consacrazione.

È la Cina ad esaltare Paolo e Daniele. Si comincia dall’Open di Fuzhou, a fine aprile, prima tappa del World Tour 2014 e primo storico successo di una coppia italiana nel circuito: battuti, in finale, i fortissimi brasiliani Alison e Bruno. Una settimana dopo si va al Grand Slam di Shanghai, e Nicolai-Lupo fanno doppietta superando nell’ultimo atto i lettoni Samoilovs-Šmēdiņš. Domenica, poi, il trionfo casalingo agli Europei di Quartu Sant’Elena. Davanti al caldissimo pubblico della spiaggia del Poetto, sono ancora i lettoni leader del ranking mondiale gli avversari per il gradino più alto del podio: Nicolai-Lupo vincono soffrendo il primo set, perdono malamente il secondo e sono costretti a inseguire anche nel terzo e decisivo parziale, prima di salvare un match point e operare il sorpasso decisivo. Un risultato storico, l’oro europeo, mai arrivato in campo maschile e soprattutto foriero di buonissime sensazioni, per una stagione e una carriera appena entrate nel vivo. Il meglio, probabilmente, deve ancora venire.

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