News&You per tutti
A prescindere dalle differenze culturali e linguistiche di ciascuno, giovani provenienti da Slovenia, Polonia, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Brasile ed Italia, tutti, insieme, sono coinvolti nell’ambizioso progetto News&You. Ben 18 mesi d’attività, internazionali e locali, realizzate grazie al sostegno finanziario della Comunità Europea, all’interno del programma Youth in Action. L’iniziativa, partita l’anno scorso nella splendida città portoghese di Lisbona, è arrivata, lo scorso mese d’aprile, in Italia a Milano.
Non si tratta solo di far avvicinare i giovani ai media e ai linguaggi, mediali e multimediali, di cui sono portatori. I teenager sembrano, quasi, conoscerli di default. Non si tratta, perciò, solo d’insegnare loro come usare, tecnicamente, un pc o un tablet. L’idea è quella di aiutarli in un altro senso: ad avere una piena coscienza e conoscenza delle enormi potenzialità che possono avere e che offrono, momento per momento, nel loro utilizzo. Consapevolezza e responsabilità, perciò, soprattutto perché permettono, tra l’altro, di avvicinare gli altri, anche se sono fisicamente lontani da noi.
E non solo. Possibilità di comunicare con chi parla un'altra lingua, con chi ha un’altra cultura, usandoli come background comune da cui partire, per lavorare insieme e per creare insieme qualcosa che sicuramente sarà buono. Perché lo sarà? Perché a quel punto i media diventano come uno strumento pre-condiviso! Si tratta di usarli come fossero un trampolino per buttarsi, lanciarsi e per avvicinare così gli altri, per, poi, usarli, ancora un’altra volta, stavolta, come fossero colla, permettendoci di abbracciare l’altro, nella sua unicità, singolarità e diversità.
Il media viene così elevato a modalità di avvicinamento tra le persone, come per i ragazzi di Liverpool, Inghilterra, che hanno coinvolto nella realizzazione di un sito internet ragazzi/e tendenti all’asocialità. I media possonoessere anche un modo per conoscere e capire la complessità economica e politica del mondo in cui si vive, come hanno ben compreso i giovani tedeschi che hanno creato Talk im Turm, ovvero un format TV dove i giovani hanno potuto intervistare, in un talk show, i loro politici.
Perciò, Media education per bambini, per ragazzi e per cittadini, anche se, in realtà, ci si è resi conto che sarebbe utile a tutte le età. Senza tralasciare nessuna delle diverse accezioni con la quale può essere declinata questa iniziativa: media e partecipazione politica, media e promozione sociale, media e sviluppo. Il tutto, certamente, tramite l’uso dei vari linguaggio specifici che non vanno trascurati, quali ad esempio quello giornalistico, quello della pubblicità, quello dei video e quello della fotografia. In conclusione: nativi digitali, oggi, si nasce, ma pienamente consapevoli, si può e si deve diventare!