New York ancora sotto attacco

Una sparatoria nella metro di Brooklyn ha lasciato dieci persone ferite e seminato il panico tra i pendolari. È caccia all’assalitore. Il problema delle armi fantasma
(AP Photo/Mark Lennihan)

La striscia di sangue sul vagone della linea N della metropolitana di New York, e poi sulla piattaforma della stazione della 36ma strada, assieme a bossoli, proiettili, oggetti abbandonati e vetri frantumati sono quello che rimane della sparatoria che ieri mattina, all’ora di punta, ha colpito pendolari e cittadini ordinari che su quel treno cominciano la loro giornata.

Sono le 8.26, quando un afroamericano sale sul vagone della metro N indossando una maschera antigas, una felpa con cappuccio e un giubbetto catarifrangente, tipico dei lavoratori del settore edile. Dopo pochi minuti l’uomo lancia un ordigno fumogeno nella cabina che getta nel terrore i passeggeri e spara 33 colpi. Dieci persone rimangono ferite, altre 19 intossicate. Arrivati alla stazione della 36ma il panico ha preso il sopravvento e appena le porte si aprono chi può fugge, mentre non pochi si fermano a soccorrere chi è stato colpito.

Claire Tunkel, intervistata da CNN, ha dichiarato di essersi tolta la giacca e di averla legata intorno alla gamba di un uomo che era stato ferito durante la sparatoria e perdeva sangue visibilmente. Anche Claire è stata ricoverata per intossicazione da fumo, ma almeno lei può camminare con le sue gambe.

Hourari Benkada, responsabile delle pulizie in un hotel di New York, è stato invece colpito alla parte posteriore del ginocchio mentre cercava di fuggire. Era seduto accanto all’assalitore e lo ha visto lanciare la bomba lacrimogena ed estrarre la pistola che in pochi secondi ha scaricato sugli altri passeggeri. Benkada ha cercato di proteggere una donna incinta, mentre tutti gli altri passeggeri fuggivano nell’altro lato del vagone. «Non so se riuscirò più a prendere una metro», ha confessato l’uomo, sottoposto ad intervento chirurgico e che per almeno tre mesi dovrà usare le stampelle.

I primi ad arrivare sul luogo dell’attentato sono stati i vigili del fuoco, in risposta alla segnalazione di fumo nella metro e si sono trovati davanti gente nel panico e tanto sangue. I soccorsi sono scattati immediatamente, mentre si cercava di individuare se ci fossero stati altri ordigni e se si trattasse di un attentato terroristico. L’11 settembre non si cancella dalla memoria e ogni episodio violento, in luoghi pubblici, mette in moto tutte le misure di sicurezza del caso. In serata gli agenti investigativi della polizia di New York hanno rinvenuto sia l’arma usata dall’attentatore, una pistola Glock, assieme a tre caricatori estesi, due granate fumogene esplose, due granate fumogene non esplose e un’accetta.

Ritrovate sulla panchina della stazione della metro anche una carta di credito e un mazzo di chiavi di un furgone per traslochi affittato a Filadelfia da un afroamericano originario di Memphis, che potrebbe essere collegato all’attentato. In queste ore è ancora caccia all’uomo, mentre una ricompensa di 50.000 dollari è stata offerta a chiunque sia in grado di fornire informazioni in grado di identificare l’attentatore.

«Abbiamo visto trasformarsi un tranquillo martedì mattina in una zona di guerra quando un fumogeno è stato fatto esplodere dentro un treno della linea N mentre veniva esplosi vari colpi di arma da fuoco», ha commentato il sindaco di New York, Eric Adams durante una conferenza stampa online, poiché il primo cittadino è in isolamento a seguito della sua positività al Covid.

Adams ha elogiato i primi soccorritori, il personale della metro e gli stessi passeggeri per aver agito con rapidità e contribuito a salvare molte vite. Il sindaco ha aggiunto in un’intervista che “questo è un atto di terrore” e ha assicurato il doppio degli agenti sulle metropolitane e nelle stazioni per assicurare alla giustizia il sospetto. Adams che è un ex poliziotto, dopo vari accoltellamenti e attacchi nella metro, in cui le persone sono state spinte sui binari, ha schierato 30 squadre di polizia con esperti di salute mentale, in luoghi ad alto rischio per intervenire con prontezza.

Le sparatorie a New York sono aumentate dell’8,4% da 297 a 322 rispetto allo scorso anno, secondo i dati forniti dal dipartimento di polizia. Dal 2020 al 2021, il numero di persone ferite in quelle sparatorie è aumentato da 332 a 363. In crescita anche i crimini denunciati: 617. Nello stesso periodo dello scorso anno le denunce erano state 367.

Secondo l’Archivio sulla violenza armata, una no-profit che tiene traccia di morti e feriti da arma da fuoco, quest’anno ci sono state 131 sparatorie di massa negli Stati Uniti, che hanno provocato 141 morti e 547 feriti.

Proprio la scorsa settimana il presidente americano Joe Biden ha lanciato una proposta di legge per fermare le armi fantasma, che vengono costruite utilizzando stampanti in 3D che consentono di assemblare una pistola senza bisogno di immatricolazione o di registrazione.

 

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