New Delhi, linea verde anti-corruzione
La recente approvazione da parte del Parlamento indiano delle leggi contro la corruzione, compresa quella nel settore dell’amministrazione e della politica, e il successo dell'Aam Aadmi Party (Aap, Partito dell’uomo comune), hanno messo in moto varie iniziative che mostrano un successo inatteso. Fra queste, quella senz’altro più importante e pratica per la gente comune è stata l’attivazione di un numero verde presso il quale si possono segnalare casi di sospetta o reale corruzione da parte di burocrati, amministratori e politici. Il successo è stato tale che, nei primi giorni, le linee sono rimaste intasate, costringendo il partito ad assicurare che sarà incrementato il numero di operatori.
Il primo giorno, in sole sette ore, gli operatori hanno ricevuto 3904 telefonate, superando tutte le aspettative, ma trovandosi costretti anche a non riuscire a rispondere ed esaminare adeguatamente quanto veniva riportato dagli utenti. Solo 824 casi sono stati presi in considerazione. Arvind Kejriwal, nuovo primo ministro dello Stato di New Delhi (quello che copre il territorio della capitale indiana), dopo aver stravinto le elezioni locali sconfiggendo il Partito del Congresso che da anni si era installato nell’amministrazione pubblica della capitale con Sheila Dixit, ha suscitato ondate di entusiasmo popolare, in un contesto sociale dove la corruzione la fa da sovrana, interessando tutti i livelli dell’amministrazione pubblica. In India, infatti, impiegati e dirigenti chiedono tangenti più o meno corpose per certificati di matrimonio, patenti di guida, spedizione di lettere, permessi di vario genere, fino ai certificati di morte.
La linea verde anti-corruzione è aperta dalle 8 alle 22, e gli operatori dovrebbero essere in grado di consigliare alla gente le azioni da intraprendere se un funzionario governativo chiede una tangente per compiere il suo dovere. Dopo l’intasamento dei primi giorni, Kejriwal ha assicurato che si arriverà ad avere fino a trenta operatori per rispondere alle domande e ai reclami della gente. L’iniziativa di questo numero verde ha ricevuto molti consensi popolari, ma da più parti si sollevano anche riserve. Se è vero, infatti, che la corruzione è endemica nel Paese indiano, dall’altra c’è grande timore che si scateni una vera caccia alle streghe che ingeneri sospetti e porti il sistema amministrativo al collasso. Basti pensare il leader dell'Aap ha invitato i cittadini a registrare le conversazioni con i burocrati corrotti e utilizzare le registrazioni come "prova " per incastrarli. Secondo il The Mail Today, in una settimana i negozi di apparecchiature di sorveglianza e telecamere sono stati letteralmente presi d'assalto dalla popolazione.
Il successo di iniziative popolari ha spinto, di fatto, il Partito popolare a lanciarsi nella campagna elettorale per le prossime elezioni nazionali, forte anche delle ondate di simpatia suscitate negli ultimi due anni da Anna Hazare con i suoi mega-comizi e digiuni di fronte a migliaia di persone. Negli ultimi giorni, infatti, rappresentanti dell’Aap hanno dichiarato che sconfiggeranno Rahul Gandhi, attuale vicepresidente del Partito del Congresso e candidato per prendere il posto dell’attuale primo ministro Mahmohan Singh, sul terreno di casa: il distretto elettorale di Amethi. La zona, che si trova nello Stato dell’Uttar Pradesh, è da sempre il feudo della famiglia Gandhi ed ora costituisce l’obiettivo simbolo del nuovo partito, che sembra intenda lanciare nella corsa Mr. Vishwas, un uomo comune senza particolare preparazione politica, con uno slogan che vuole conquistare l’opinione pubblica: la vittoria di un naukar, un lavoratore comune.
Nel corso di un primo comizio, il rappresentante dell'Aap, riferendosi alla visita che Rahul ha fatto nella casa di un dalit (fuori casta) ha sottolineato come un atto del genere non significhi molto. «È necessario occuparsi dei dalit, non di una famiglia solamente», ha dichiarato. Riferendosi, poi, ai viaggi all’estero di Sonia Gandhi, che si sta curando per una forma di cancro, ha lanciato una sfida tipicamente indiana: «Come ci si può fidare di una persona che non si fida dei medici figli dell’India?».
La campagna elettorale indiana non è ancora partita ufficialmente, ma si cominciano a vedere i primi movimenti in vista di una partita complessa i cui risultati sono ancora del tutto imprevedibili.