New City – La nostra rete di fraternità

Non siamo ancora arrivati al nostro cinquantesimo compleanno, ma quasi. Già nel 1958 usciva in effetti una modesta rivista in lingua inglese intitolata New City. Tale prototipo veniva stampato a Roma ed era desitinato a tutte le nascenti zone anglofone dei Focolari. Si andò avanti così fino al 1967, quando uscì il primo piccolo e goffo tentativo di edizione fatto interamente in Gran Bretagna. Questa rivista, chiamata New City Supplement, durò però solo qualche mese, seguita già nel 1968 da Focolare News, un notiziario ciclostilato. Curiosità: il redattore di quest’ultimo non era un britannico, ma un francese – Jean-Marie Wallet, ora collaboratore di Nouvelle Cité -. Ma era solo l’anticipazione per il primo vero numero di New City che sarebbe uscito nel gennaio del 1971, non più ciclostilato ma stampato in tipografia. A confermare la vocazione internazionale della nostra rivista, nei primi anni di vita New City fu sostenuto soprattutto dallo sloveno Dimitri Bregant e dall’irlandese Tom Sherrard. Logicamente nessuno in quegli anni aveva una preparazione giornalistica, ma suppliva la grande fiducia in Dio e l’infinita buona volontà che ci si metteva nel creare il giornale. Nella maggior parte ovviamente, gli articoli erano tradotti da Città nuova, ma non mancava mai qualche testimonianza locale. Chi dava stabilità alla rivista era Rumold van Geffen, un olandese, che ha amministrato quasi ininterrottamente New City dal 1977 fino ad oggi. Nella precarietà degli inizi, la prima sede di New City fu… una baracchetta di legno in un giardino, rimpiazzata nel 1983 da una casetta un po’ più vasta costruita da uno studente tedesco durante le proprie vacanze estive! E fu sempre nel 1983 che arrivai io come nuovo redattore: insegnante di professione, mi dedicavo di sera alla preparazione di New City. Poco alla volta si costituì comunque una équipe di collaboratori: chi traduceva, chi correggeva i testi, chi li digitava… Nel complesso più di 25 persone lavoravano in un modo o nell’altro nella produzione del giornale: uno sforzo collettivo chiamato il miracolo mensile. E fu così che, nel novembre del 2002, New City lasciò la sua amata capanna di legno per trasferirsi nel polo industriale di Park Royal, a Londra ovest. Questa sede non accoglie soltanto la redazione e l’amministrazione del giornale, ma anche la casa editrice, che ha oltre cento titoli in catalogo e una propria rete di distribuzione in tutta la Gran Bretagna. Nell’aprile 2005, altra svolta importante: esce il primo numero a colori, grazie all’impegno del nostro impaginatore portoghese, Tomeu Mayani. In questo momento lo staff è composto da tre inglesi, uno spagnolo, un olandese e un cinese. Ma ciò non inganni: New City è sempre più un magazine veramente britannico, con scrittori locali e articoli originali, per una sempre maggiore inculturazione della spiritualità dell’unità nel nostro Paese. E, viste le diverse tradizioni cristiane presenti in Gran Bretagna, dove i cattolici sono meno del 10 per cento della popolazione, dobbiamo produrre una rivista e dei libri che siano ecumenicamente aperti.

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