Neve, politica e cioccolatini

La Regione nella bufera di freddo, tra rimborsi truccati, treni in ritardo e primarie
formigoni e la sua giunta

Da sempre, lo spazio per eccellenza dei pettegolezzi è quello del parrucchiere. Lì si sanno tutte le novità, si coniano i detti del momento e anche quello che succederà nell’immediato futuro. Oggi Milano di novità ne ha sfornate parecchie.

Basta guardare fuori dalla vetrina, c’è la neve, poi naturalmente la vittoria del Milan, di giovedì sera. Il caos delle
Ferrovie Nord. Con i ritardi e i treni soppressi per più giorni causa il computer delle ferrovie andato in tilt. Poi ci sono le primarie del centrosinistra per scegliere il suo candidato governatore fra Ambrosoli, Di Stefano e Kustermann. Dalle 8 alle 20 saranno aperti i 1.033 i seggi in tutta la regione.

Ormai è tutto pronto, confermati tre quarti dei seggi utilizzati per le primarie nazionali: 1.033 in tutta la Regione, 320 a Milano e provincia. Sono gli stessi seggi delle primarie delle settimane scorse, a parte i gazebo che sono stati eliminati per via del freddo. E sono ottomila i volontari impegnati nelle operazioni di voto, contro i diecimila alle consultazioni nazionali. E qui il discorso si scalda.

Capitano a fagiolo queste primarie, perché l’altra notizia del giorno è lo scandalo dei rimborsi spese per i quali sono indagati 40 consiglieri del Pdl e della Lega Nord della regione. E dal parrucchiere di giornali ce ne sono parecchi, poi ognuno ha la sua opinione e stamattina i discorsi erano davvero seri. Seri per il senso di sconfitta: i poveri cittadini si trovano di fronte a queste indecenze che generano un senso di disgusto e disprezzo verso chi dovrebbe rappresentare l’onestà e il bene comune.

Al momento c’è solo il sospetto dell'accusa, che è quello di aver ottenuto rimborsi per spese in realtà dubbie. Si parla di soldi pubblici che arrivano a un computo globale di milioni di euro ogni anno per tutti i gruppi consiliari e che si aggiungono ai già tanti benefit ottenuti come politici. Nei rimborsi ci sono scontrini per pasti che sarebbero stati giustificati dagli assessori come impegni istituzionali, ma che di politico avrebbero nulla.

Il Nucleo regionale di polizia tributaria ha verificato il libro mastro delle spese e il tipo di giustificazioni presentate. All'ufficio di presidenza regionale sono state fotocopiate tutte le uscite e i relativi scontrini che Pdl e Lega hanno presentato con allegata autocertificazione in un biennio. Così sono venute in luce irregolarità lampanti. Se si pensa che lo stipendio mensile spettante a ogni consigliere è di 9 mila euro, gli extra per spese personali hanno cifre da capogiro. Ci sono rimborsi di confezioni di cioccolatini dal nome francese come spese di rappresentanza regionale.

Naturalmente tutto giustificato: sotto la voce "spese dei consiglieri per l'espletamento del mandato" e "spese di comunicazione", ogni anno sono stati mossi milioni di euro del bilancio della Regione Lombardia. Si pensa che a giorni la verifica da parte degli inquirenti toccherà anche la "lista della spesa" dei rimborsi di Pd, Sel e Udc. 

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