Neuropsicanalisi
Ho sentito parlare di neuropsicoanalisi. Sarei interessata a saperne qualcosa…. Fabio – Napoli ¦ La neuropsicoanalisi è una disciplina scientifica nata da qualche anno dall’incontro della psicoanalisi di Freud con le ultimissime scoperte in campo neuropsicologico. Questi risultati darebbero tanta soddisfazione a Freud se fosse ancora vivo. Neurologo di formazione, Freud non si rassegnò mai all’idea che le sue teorie non potessero essere spiegate in termini di struttura e funzioni cerebrali. Ma gli fu impossibile progredire su questa via per la mancanza di conoscenze sull’anatomia del cervello di cui oggi disponiamo e soprattutto sul suo funzionamento. Il tentativo di integrare questi due campi (Progetto per una psicologia scientifica) si risolse in un fallimento, ma ciò non gli impedì di rifletterci senza sosta. Quando il mondo intero cominciava appena a scoprire le sue teorie e la sua cura attraverso la parola, Freud, sempre pioniere, stava già cercando altrove. Si sarebbe dovuta aspettare la fine del XX secolo per trovare quello che cercava Freud, grazie soprattutto alle recenti ricerche neuroscientifiche. Lo statunitense Mark Solms punta avanzata della neuropsicanalisi, così scrive: Scopo della psicoanalisi, da un punto di vista neurobiologico, deve essere l’estendere la sfera funzionale di influenza dei lobi prefrontali. Tale processo avviene mediante due modalità. Anzitutto il linguaggio che è uno strumento estremamente potente per stabilizzare delle connessioni di ordine astratto, riflessivo, legate alla percezione e alla memoria. In secondo luogo, attraverso l’internalizzazione, il cui maggiore potere trasformativo avviene soprattutto nei primi anni di vita, ma può forse essere artificialmente attivato dalla natura regressiva della relazione di transfert. A questo punto si entra nel cuore della psicoanalisi, tuttavia anche Freud in una lettera a Jung, attribuiva all’amore, la responsabilità di fattore terapeutico. Infatti parlando della sua tecnica psicoanalitica diceva che essa: È in sostanza una cura mediante l’amore ed è il transfert che ne fornisce la prova più solida (lettera del 6 dicembre1906). pasquale.ionata@tiscali.it