«Nessuno lo ha mai visto»: ritratti da Timor Est

Al Palazzo del Broletto, a Como, 40 fotografie scattate da Pietro Raimondi e accompagnate da brevi testi composti da Alberto Lolli
Timor est (foto Pietro Raimondi)

Dal 9 aprile al 1 maggio 2022 è possibile visitare al Palazzo del Broletto, a Como, la mostra fotografica «Nessuno lo ha mai visto». A cura di Maria Cristina Brandini, nella mostra è possibile osservare una selezione di circa 40 fotografie scattate da Pietro Raimondi e accompagnate da brevi testi composti da Alberto Lolli.

L’esposizione è sostenuta dall’Almo Collegio Borromeo di Pavia e dalla Onlus Buono dentro Buono fuori. Nata nel 2013 da una collaborazione tra giovani laici e don Pietro Raimondi, allora cappellano del carcere di San Vittore a Milano, questa onlus ha permesso la realizzazione di opere di bene nella Repubblica Democratica di Timor Est.

La bellezza di Timor Est

La mostra fotografica nasce successivamente alla pubblicazione del volume fotografico omonimo, edito da Skira nel 2021 e disponibile alla vendita anche in loco. Il libro prevede una selezione di 98 fotografie rigorosamente in bianco e nero che testimoniano i sei viaggi compiuti da don Pietro Raimondi dal 2016 all’inizio del 2020, prima dello scoppio della pandemia.

Nella mostra presentata al Broletto di Como sono stati scelti circa 40 scatti, seguiti da 14 testi composti da Alberto Lolli ispirati alle quattordici opere di misericordia. Ma cosa ci mostrano queste immagini?

Le fotografie ritraggono momenti di estrema umanità, nei diversi contesti che si vengono a comporre nella vita di Timor Est. Ci ricordano l’esistenza – e la bellezza – di una vita semplice, più complessa forse ma altrettanto incantevole, che l’Occidente tende a dimenticare. Persi tra le vie delle città e le nostre comodità che ora diamo per scontato, queste fotografie permettono di dialogare con un diverso stile di vita.

I brevi componimenti che le accompagnano, riflessioni laiche che colpiscono chi legge, creano un fil rouge d’impatto tra le fotografie scelte. «La nostra forza è la propria debolezza» ci riporta con i piedi per terra, mostrandoci una vita di privazioni ma di grande valore. «[…] Accettare tutti, non più come forestieri ma come fratelli. […] Non possiamo fare a meno degli altri», sono invece parole estremamente attuali ed eterne, che ci ricordano il dovere umano di aprire le braccia all’altro – chiunque esso sia – e accettarlo.

La mostra di «Nessuno lo ha mai visto»

L’intento degli autori non è un pietismo scarno dovuto alla povertà della vita che viene raffigurata nelle immagini di Raimondi, ma è il desiderio di creare un dialogo tra ciò che abbiamo e ciò che hanno. Un continuo e rispettoso scambio di punti di vista che ci dona nuovi spunti di riflessione, al di fuori delle opere di misericordia riprese nei testi.

In un periodo come quello attuale, sia religioso dovuto alla quaresima e alla Pasqua che sociopolitico dovuto alla guerra in Ucraina, uno scambio di esperienze di vita diverse è un grande dono che possiamo ricevere e tenere preziosamente nel nostro bagaglio culturale. Un’apertura al diverso, una comprensione dell’altro anche solo attraverso uno sguardo: senza moralismi o vittimismi, ma con il solo desiderio di conoscenza verso una situazione estranea alla nostra.

«Nessuno lo ha mai visto» è, quindi, disponibile al Broletto di Como fino al 1° maggio, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 ad ingresso gratuito. Nello spazio dedicato è possibile donare un’offerta o acquistare il libro che ha portato alla nascita della mostra.

Tutto ciò che sarà raccolto verrà devoluto alla popolazione di Timor Est.

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