Nell’Onu per difendere la pace
Chiamati alle urne domenica 3 marzo, i Cittadini svizzeri – Con una stretta maggioranza Del 54,6 per cento – Hanno detto “sì” all’adesione Alle Nazioni Unite. Immediata la risposta delle Chiese cristiane (cattolica E protestante) che in una Nota si dicono “sollevate e Soddisfatte della decisione Del popolo svizzero”. Già Nel gennaio scorso, le chiese Si erano dichiarate favorevoli All’adesione. “Benché Imperfetto – scrivevano In un testo intitolato Le Chiese e le Nazioni Unite – l’Onu è oggi lo strumento Più adatto per preservare e Costruire la pace mondiale, Promuovere la giustizia tra I popoli e trovare soluzioni Ai problemi dell’umanità”. “Gran parte dei problemi Che incontriamo oggi – aggiungono Le chiese – hanno Una dimensione mondiale” E sono affrontati all’interno Delle Nazioni Unite. La Federazione Delle Chiese protestanti E la Conferenza episcopale Si aspettano che la Svizzera continui a difendere I diritti dell’uomo e ad Essere la voce dei paesi più Piccoli perché siano ascoltati E tenuti nella “giusta considerazione Nel contesto internazionale “. INDIA Il grido dei vescovi Si estendono le rappresaglie Degli estremisti Indù contro i Musulmani nello Stato occidentale Dell’india, Gujarat. I morti, in soli 4 Giorni, sono stati Più di 400. L’orrore Non ha limiti: la Maggior parte delle Vittime sono donne E bambini e vengono Arse vive, nelle Case e nelle strade. Il primo ministro ha chiesto Al paese di mantenere la Calma e non cedere alla Tentazione della vendetta. Pietro Toscani Anche i vescovi cattolici Sono intervenuti: in un comunicato Hanno condannato Le violenze e chiesto L’intervento delle autorità “affinché siano presi tutti i Provvedimenti possibili” Per bloccarne la diffusione. La conferenza episcopale Ha anche fatto appello “alle Antiche tradizioni della società Indiana che da secoli È famosa per la pacifica e Armoniosa coesistenza della Propria gente”. Intanto A Nuova Delhi, un gran Numero di sacerdoti, suore E fedeli si sono uniti in una Veglia a lume di candela a Raj Ghat, il tempio dedicato A Mahatma Ghandi. Europa Un rosario ha unito il continente Un rosario ha unito l’Europa in una catena di Preghiera. Roma, Mosca, Budapest, Atene, Strasburgo, Valencia e Vienna. Insieme Con Giovanni Paolo II, protagonisti giovani Universitari di tutto il continente Collegati via radio e Tv con Roma. Il primo mistero È stato recitato in Collegamento con la cattedrale Cattolica di Mosca. Dopo la lettura del Vangelo, Nella cattedrale moscovita È risuonata la voce del Papa: “Pater noster qui es In coelis ”. Ad assistere L’evento, erano arrivati in Migliaia. “La aspettiamo a Mosca!”, ha detto l’arcivescovo Di Mosca al papa dopo La preghiera. E il papa In russo ha risposto: “Das Vi dania”, lasciando il collegamento Con un “arrivederci ” a presto. Al termine Del rosario, il papa è tornato A dare ai giovani appuntamento Alla Giornata Mondiale di Toronto. “Solo Uomini e donne nuovi – Ha detto – possono rinnovare La storia. Ecco la grande Sfida che è particolarmente Dinanzi a voi”. Venezia Il nuovo patriarca “Carissimi, ho nel cuore Un desiderio dominante: Conoscervi ad uno ad Uno”. Si apre con queste Parole il messaggio scritto Da mons. Angelo Scola, Nuovo patriarca di Venezia, Agli abitanti della città Lagunare. Mons. Scola Prende il posto del card. Marco c’è, che ha lasciato L’incarico per superati limiti Limiti D’età. È stato accolto Domenica 3 marzo da una Città in festa che per l’occasione È scesa tra i canali Animando un corteo acqueo Con gondole, bissone E barche a remi. “Voi – ha Detto mons. Scola che per Anni è stato rettore dell’università Lateranense – siete La mia nuova casa. Le Vostre gioie e i vostri dolori, I vostri bisogni e i vostri Desideri, le vostre iniziative E i vostri doveri diventano, Per quanto ne sarò capace, Oggetto della mia cura, così Come la mia persona, la Mia vocazione, la mia missione Sono dal Signore affidate Anche a voi”. Grecia delegazione ortodossa a Roma “È scattata l’ora della Collaborazione”. Con questo “saluto” Giovanni Paolo II ha accolto in Vaticano Una delegazione della Chiesa ortodossa di Grecia. La visita si è svolta a Circa un anno dal pellegrinaggio Fatto dal Santo Padre Ad Atene e segna un Importante passo in avanti Nelle relazioni tra le due Chiese. Cattolici e ortodossi – ha detto il papa – devono Offrire all’europa “una testimonianza viva Del loro patrimonio cristiano Comune”. L’arcivescovo Panteleimon, metropolita Di Attikis che guidava La delegazione. “Ricordiamo – ha detto – con rispetto Ed emozione il vostro Pellegrinaggio ad Atene. La vostra visita ha aperto Prospettive nuove ed ha reso Più calorose le relazioni Tra le nostre due chiese”. Anche Christodoulos, arcivescovo Di Atene, ha inviato Un telegramma al papa, In cui, tra l’altro scrive: “l’invio della delegazione Della nostra chiesa presso la Chiesa di Roma mira a Creare un ponte di comunicazione, Di riconciliazione E di fiducia tra noi nell’unione Europea, affinché la Nostra testimonianza di cristiani Sia più intensa, più Credibile e più efficace”. Internet Istruzioni per l’uso Prudenza, per “individuare Con chiarezza il potenziale Di bene e di male Di questo nuovo strumento “; giustizia, per promuovere Una economia mondiale Solidale; forza e coraggio, Per “difendere la Fede contro il relativismo Religioso e morale, l’altruismo E la generosità contro Il consumismo individualistico E la decenza contro la Sensualità e il peccato”; Temperanza, per utilizzare “saggiamente” e con autodisciplina Internet. Ecco le Istruzioni per un uso creativo Della Rete. A stilarle è Il pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali che Al Web ha dedicato ben Due documenti. Nel primo – dal titolo Etica in Internet – gli esperti del Vaticano Hanno passato al setaccio Questo mondo rilevando Pericoli e potenzialità. Nel testo invece La chiesa In Internet, il Vaticano invita I cattolici ad usare Internet “in modo creativo”, Senza “tirarsi indietro per Paura della tecnologia”, Per “comunicare efficacemente Con le persone, in Particolare quelle giovani”. “Entrare in ciberspazio” è Quindi una sorta di dovere Ecclesiale, “importante per Molte attività e numerosi Programmi ecclesiali”. Chiaroscuri nel belpaese Puntuale e approfondita l’analisi sulla situazione della Chiesa e della società italiana che il card. Camillo Ruini offre Alla Conferenza episcopale italiana in Apertura del suo Consiglio permanente. Assisi ha visto la chiesa “porsi all’avanguardia Della storia come portatrice Di pace”. Una sfida che anche l’Italia deve Raccogliere e propugnare in tutte le sedi, Fino ad impedire l’attenuarsi dei controlli Sul commercio delle armi. È ben visto lo sviluppo dell’unità europea E “la piena esistenza dell’europa Come tale sulla scena del mondo” Le parrocchie sono invitate a trasformarsi In “comunità missionarie, superando Atteggiamenti rinunciatari”. Forte il richiamo ad un maggior autocontrollo dei responsabili Della politica italiana che resta assai conflittuale. Sullo scontro governo-sindacati, l’invito è a non assolutizzare Singoli problemi e a non “cedere all’illusione che in un Mondo sempre più interdipendente ed in rapida evoluzione Gli assetti ereditati dal passato possano in Italia essere conservati Sostanzialmente inalterati senza penalizzare l’intero Paese e in particolare proprio le categorie che più si dovrebbe Difendere, oltre che i giovani che si affacciano sul Mondo del lavoro”. La riforma scolastica viene giudicata sostanzialmente positiva, Anche se “resta da compiere il passaggio più importante E davvero determinante che riguarda i contenuti degli Insegnamenti”. Il cardinale ha richiesto anche provvedimenti a sostegno Della famiglia per contrastare l’invecchiamento della popolazione. Critico il suo giudizio nei confronti della nuova legge sull’immigrazione, Che non tiene nel debito conto i diritti della Persona: prima di essere dei lavoratori, gli immigrati sono infatti “prossimi” nel bisogno cui deve andare la nostra solidarietà. Ciò vale anche in merito al ricongiungimento delle loro famiglie.