Negato il pasto agli studenti stranieri

Ad Adro, nel bresciano, nove piccoli alunni rischiano di non poter più pranzare alla mensa perchè i genitori non pagano la rata e il Comune li considera dei furbi
lega

Tuffato in piena Franciacorta il comune di Adro nel bresciano, torna alla ribalta per un fatto che in verità abbiamo già raccontato, e che ora si ripete.  Due anni fa: il sindaco, lo stesso di adesso, il  leghista Oscar Lancini  accusò alcune famiglie di cittadini non italiani, di morosità per il mancato pagamento della mensa scolastica per i loro figli, Pare fossero ben 10 mila euro. Un ’imprenditore locale sanò il debito degli arretrati e si meritò la nomina di Cavaliere da parte del presidente della Repubblica. Questo gesto fu seguito da altri benefattori, che hanno versato denaro in aiuto delle famiglie bisognose. Ora però hanno deciso smettere per non sostituirsi ad un dovere dell'amministrazione comunale.

Per tutti loro parla Vittoria Romana Gandossi, un passato da sindacalista e tuttora impegnata nella sua battaglia contro quello che definisce "l'egoismo razzista della giunta": «Abbiamo deciso di inchiodare il Comune alle proprie responsabilità. I servizi sociali non hanno 6mila euro l'anno per aiutare famiglie in difficoltà mentre si spendono cifre astronomiche per rotonde e aree feste».

Per il sindaco l’amministrazione comunale compie « l'interesse della mia comunità. Se c'è qualcuno che non riesce a pagare può rivolgersi ai nostri servizi sociali; ma non possiamo tollerare i furbi». Secondo il primo cittadino chi non paga è furbo, mentre in Caritas, assicurano che chi non riesce a pagare sono famiglie di stranieri con regolare permesso di soggiorno. E padri che a causa della crisi hanno perso il posto di lavoro. Alcune di queste famiglie hanno due o tre figli che frequentano la mensa e che qualcuna di loro ha rinunciato a pagare la rata dell'affitto pur di non far vivere al figlio la vergogna di essere cacciato dalla mensa.

Naturalmente, si solleva l’opposizione: per il segretario del Pd di Adro, Silvano Ferretti: «Siamo tornati alla stessa situazione di due anni fa, anche se è cambiata l'associazione che gestisce la mensa. Ci sono precise responsabilità dell'amministrazione. Qui non siamo in presenza di furbi, ma di stranieri con regolare permesso di soggiorno che hanno perso il lavoro, come tanti adrensi: con la differenza che non possono godere della rete famigliare di nonni e parenti».  Alla vergogna di tanti adresi per il ripetersi di queste vili provocazioni qualcuno al bar assicura che sono  gli ultimi colpi di coda di un leghismo ormai al tramonto. E qui se lo augurano davvero in tanti.

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