Né puniti né premiati

Il via libera dato dalla Camera per l’installazione di telecamere di videosorveglianza in strutture per bambini e anziani, suscita una riflessione
asili

Il primo sì del Governo, col parere favorevole espresso dalla Camera dei deputati alla proposta di installare apparati di videosorveglianza in asili nido, scuole dell’infanzia e residenze per anziani, ha alimentato il dibattito se sia opportuno o no intervenire in questo modo per garantire l’incolumità dei soggetti interessati e se questo tuteli la loro privacy.

In quanto a quest’ultima, la proposta di legge bipartisan – relatori Gabriella Gianmarco di Fi e Antonio Boccuzzi del Pd -, che ha visto l’approvazione con 279 voti favorevoli, 22 contrari e 69 astenuti, prevede che le immagini filmate possano essere visionate solo dalla polizia o da un pubblico ministero (e da nessun altro, neanche dal personale della struttura coinvolta) solo dopo una segnalazione credibile o una denuncia.

Per ciò che riguarda il ricorso al fattore punibilità per incentivare comportamenti rispettosi della persona umana, anziano o bambino che sia, quindi in condizioni di “fragilità”, c’è chi pensa che questo sia il deterrente necessario e chi, piuttosto, propone di adottare un metodo che premia i virtuosi. Forse, però, esiste una terza possibilità, che dovrebbe essere la normalità della “responsabilità civica” che compete a tutti e a ciascuno: fare il proprio dovere perché è un atto dovuto e perché è giusto che sia così!

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