Natalia Estemirova, la Cecenia piange
«Era una persona eccezionale, senza paura, un vero difensore dei diritti umani. Quando veniva a sapere che si offendevano i diritti di qualcuno, si buttava immediatamente in sua difesa. Lei stessa si opponeva alle illegalità dei rappresentanti del potere mettendosi dinanzi a loro». Sono alcune delle espressioni rilasciate da Oleg Orlov, presidente dell’organizzazione “Memorial”, per spiegare chi fosse Natalia Estemirova, collaboratrice della sua organizzazione, rapita e assassinata a Grozny, in Cecenia, il 15 luglio scorso.
La sua attività in difesa delle vittime del potere era cominciata già prima della seconda guerra di Cecenia. Durante la guerra aveva documentato alcuni dei casi più scioccanti, come il bombardamento del mercato di Grozny e l’attacco ad una colonna di profughi sulla strada Rostov-Baku. Ma anche nella Cecenia che viveva sotto la “pacificazione” di Ramzan Kadyrov, Natalia Estemirova continuava ad alzare la voce per denunciare la scomparsa di tante persone, i processi manipolati, le torture nelle prigioni. Ultima denuncia è stata quella di una pubblica esecuzione avvenuta il 7 luglio.
Secondo Alexandre Cerkassov, dirigente di “Memorial”, una buona metà degli articoli della Politkovskaja sulla Cecenia erano stati resi possibili dalla collaborazione dell’Estemirova. «Quando si recava a Grozny, la Politkovskaja alloggiava quasi sempre da Natalia», spiega Cerkassov, facendo notare che la giornalista della Novaja Gazetta evitava deliberatamente di nominare l’amica per non esporla.
Natalia Estemirova riteneva che, nonostante la fine del cosiddetto «regime speciale di lotta contro il terrorismo», la situazione in Cecenia dal punto di vista dei diritti umani era peggiorata negli ultimi tempi. Secondo i dati di “Memorial”, durante lo scorso anno ci sono stati 42 casi di rapimenti, mentre nei primi sei mesi di quest’anno si sarebbe già arrivati a 35. L’organizzazione sospetta che dietro ci sia la polizia cecena di Kadyrov.
Quanto alla possibilità di trovare i colpevoli della morte dell’Estemirova, Cerkassov è pessimista: «In circa tremila casi avvenuti in Cecenia, solo in uno il colpevole oggi è in prigione. Ciò è stato possibile grazie al lavoro di tre persone: Anna Politkovskaia, Stanislav Markelov (avvocato assassinato a Mosca nello scorso gennaio) e Natalia Estemirova». Nelle presenti condizioni la direzione di “Memorial” ha deciso di sospendere il lavoro in Cecenia: impossibile continuare a rischiare la vita dei propri collaboratori.