Natale, si rinasce

In tutto il mondo il simbolo per eccellenza della nascita ogni anno torna a farsi sentire, a dispetto di tutti i profeti di sventura
Auguri di Natale davanti ad una chiesa

Ne ho visti di Natali in giro per il mondo, e debbo dire che ovunque avevano il sapore della vita. Ricordo in Cina, nello Xinijang musulmano, una enorme festa che celebrava, a meno 20 gradi, la nascita di Gesù come simbolo della sempre nuova forza creatrice della vita.

In Cambogia, invece, avevo partecipato a una celebrazione cattolica nell'Ovest del Paese in cui i buddhisti avevano dato il loro contributo portando all'altare di fiori di loto, simbolo della perpetuazione della vita. Quest'anno sì ripete la stessa cosa, in un contesto diverso, in Martinica. Nella casetta di una famiglia del posto, ascolto la Cnn che sta trasmettendo un aspro dibattito sulla opportunità di mantenere in vita una donna generalmente morta ma incinta, in modo che possa partorire. Il marito vorrebbe che fosse staccata la spina del respiratore automatico, mentre i medici vorrebbero che la donna portasse a termine la sua gravidanza. Siamo in Texas.

Mentre i preparativi della festa nelle strade del territorio d'oltremare ancora francese portano ovunque l'idea che a Natale non solo e non tanto ci si diverte e ci si ritrova nel calore familiare, ma si rinasce. Nella parrocchia locale tutti indosseranno stasera una maschera da bambini per significare che tutti, nessuno escluso, possono rinascere.

Sì, il Natale è la festa della rinascita. In un momento complicato per la congiuntura economica italiana, in un frangente di crisi culturale molto pronunciata, quando quasi un giovane su due non trova lavoro, mentre in politica sembra che ci si sappia solo insultare, il nuovo papa suscita speranze inattese anche solo qualche mese addietro con la sua semplice vita evangelica, mentre milioni di persone trascorreranno il Natale facendo qualche gesto d'accoglienza e d'amore verso la vita altrui. Il piccolo gesto a Natale può acquistare una grande importanza, non solo per farci sentire più buoni, ma per riconciliarci con la vita nostra e altrui.

 Soprattutto quando le situazioni in cui viviamo sembrano irrisolvibili, quando rapporti consolidati si sfilacciano, quando la speranza sembra tramontata, quando nel nostro cuore non pensiamo più di avere le forze necessarie per tornare a galla, Natale ci spiazza, ci indica la via della speranza contro ogni speranza, ci mostra come, al Dio bambino, l'impossibile sia possibile.

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