Il Natale ortodosso è la festa della luce
Prosegue il tempo di Natale. La solennità della nascita di Cristo che viene sulla Terra per tutti i popoli (come ricorda l’Epifania) è celebrata in modo particolare dai fedeli ortodossi il 7 gennaio secondo il calendario giuliano.
Sono numerose le celebrazioni di rito ortodosso a Bari tra cui quella del mattino nella chiesa russa.
I fedeli delle diverse comunità dell’est giunte dalle regioni vicine e che soprattutto vivono (molte persone di origine georgiana) nel capoluogo pugliese si sono radunate nella cripta della Basilica di San Nicola.
La devozione di tanta gente che prega con canti in dialogo insieme al celebrante, il capo delle donne avvolto dal velo mentre pregano rivolte verso l’altare della cripta catturano lo sguardo meravigliato e incuriosito dei baresi e dei visitatori della tempio sacro. Gli ortodossi hanno atteso la vigilia di Natale corrispondente al giorno dell’Epifania con un periodo di digiuno e astinenza. I giorni dal 31 dicembre al giorno 8 in Russia i cittadini hanno la possibilità di godersi le ferie per permettere di stare in famiglia.
Durante la lunga celebrazione nella cripta di San Nicola i fedeli hanno tra le mani una candela. Il Natale è una vera e propria festa della luce. La cena della festa, ad esempio, in Russia può iniziare simbolicamente dopo la visione di una stella in cielo. Alla tavola le famiglie mangiano il sočivo (riso o grano con miele e frutta secca).
In questo periodo storico in cui l’est è teatro di guerra, particolare attenzione deve essere data ai gesti di pace, alle tradizioni diverse che sanno convivere e sanno rispettarsi.
Rappresentano un gesto concreto rispetto al “cessate il fuoco” proposto da Putin in questi giorni di festa ed eluso dai bombardamenti della parte ucraina generando accuse reciproche tra i due governi per non aver rispettato la tregua almeno in questo giorno santo.
__