Natale in vetrina?

Il Rapporto Caritas 2011 tra diritti negati e speranza per famiglie e giovani.
Povertà

Natale si avvicina e con esso l’allestimento delle luminarie; ma iniziano a essere più di una le città italiane che forse vi dovranno rinunciare. Tra queste Milano che – per scongiurare il rischio –, in questi giorni è alla ricerca affannosa di sponsor per addobbare le strade del centro. Segni di una crisi che colpisce anche il decoro delle strade delle nostre città. Ma qual è l’aria che si respira dentro le case degli italiani in attesa del prossimo periodo natalizio? Sarà festa per tutti? Ci risponde l’undicesimo Rapporto sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia 2011 uscito qualche settimana fa – curato dalla Caritas italiana e dalla fondazione Zancan – che da alcuni anni offre uno spaccato della nostra società.

 

Sono 8,3 milioni i cittadini italiani che vivono in povertà, pari al 13,8 per cento della popolazione, con picchi che raggiungono «il 23-27 per cento in regioni come la Calabria, la Basilicata e la Sicilia – ci spiega don Salvatore Ferdinandi, responsabile della promozione per Caritas italiana –, mentre al Nord sono del quattro per cento e del cinque per cento al Centro». Dati allarmanti perché sempre più sono le famiglie italiane che accedono ai centri d’ascolto della Caritas per i bisogni immediati. «Non bisogna parlare di crisi o di non-crescita – precisa Ferdinandi –, ma di disagio soprattutto per le famiglie di ceto medio che si trovano a fronteggiare una situazione mai vissuta prima», non necessariamente persone sole ma troppo spesso componenti di nuclei familiari separati: «Così a una situazione economica spesso precaria si aggiunge un disagio affettivo e relazionale».

 

Ma a preoccupare è in particolare l’aumento dei giovani utenti che si rivolgono ai centri d’ascolto. Hanno un’età inferiore ai 35 anni e in soli cinque anni il loro numero è salito quasi del 60 per cento. «Uno su quattro di questi ragazzi si ritrova a non lavorare e non studia», prosegue il responsabile Caritas. E ad una povertà classica di tipo economico – il rapporto precisa che si tratta prima di tutto di privazione di un diritto ad avere una casa, un lavoro o un’educazione –, si somma quella di senso e orientamento; insomma una povertà di valori.

 

E mentre in Europa e a Wall Street salgono le quotazioni dei titoli dei prodotti hi-tech – con la speranza di un vero e proprio boom nel periodo natalizio –, centri commerciali e negozi iniziano a prevedere un periodo di aperture straordinarie per il periodo festivo: modi di esorcizzare il prevedibile calo di consumi già registrato da qualche anno a questa parte. E, secondo mons. Crociata – sottosegretario della Cei –, ha parte in causa nella “povertà familiare” lo stile di vita poco sobrio: «Molte situazioni di indebitamento o di indigenza derivano dall’incapacità di gestire in modo adeguato i consumi in rapporto all’entità delle disponibilità economiche».

 

Ma il Natale in tempo di crisi economica e sociale ci parla anche di altro. Non ha dubbi don Ferdinandi: «È un’occasione per riscoprire modi nuovi e anche più autentici di relazione. Penso in particolare agli anziani che rappresentano una risorsa per la famiglia e che troppo spesso sono relegati ai margini della società». Ce lo ricorda il programma decennale degli Orientamenti pastorali della Cei quando richiama a «mantenere viva quella rete di solidarietà e di prossimità di fronte a chi si trova in situazione di disagio che fa pensare non solo al nostro bene ma anche a quello di tutti». Ce lo ricorda ad esempio la Lampedusa di alcuni mesi fa, fatta di donne e uomini che si sono aperti all’accoglienza nei confronti di chi era immigrato e in cerca di futuro, ma «carico di speranza che oggi – conclude Ferdinandi – rappresenta la vera sfida del decennio».

 

Box

Un itinerario

Accogliere con cuore aperto chi viene da lontano, chi ci abita a fianco ed è solo e chi vive per le strade delle nostre città. È il filo conduttore del nuovo pacchetto “E venne ad abitare in mezzo a noi…”. Un itinerario per l’Avvento e il Natale 2011 realizzato per le famiglie da Caritas italiana – che quest’anno compie 40 anni – e Città Nuova e composto da: Opuscolo per le famiglie (cm 15×21, pp. 64, € 1,80); Album per i bambini (cm 21×29,7, pp. 12, € 1,20); Poster: (50×70, € 0,80); Salvadanaio (€ 0,30).

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