Natale in officina

Far avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, aiutandoli a scoprire lavori manuali ed artigianali. Una proposta che piace a ragazzi ed istituzioni.

L’autofficina di Yuri è appena fuori l’abitato di Casarza Ligure, un paesino che sorge accanto a Sestri Levante. Il capannone è una costruzione recente, cresciuto sotto uno dei tanti ponti dell’autostrada Genova Rosignano. Con Yuri lavorano cinque “ragazzi”, così li chiama i suoi dipendenti, tutti giovani, tutti esperti. «Tutti che dove mettono le mani risolvono qualsiasi problema, sia meccanico che elettrico, che di altra natura». Precisa orgoglioso Yuri.

Se Enrico è il responsabile tecnico delle revisioni, Mattia, Giacomo, Daniele e ancora Mattia sono esperti in ogni settore. Tiziana invece sta alla scrivania a ordinare pezzi di ricambio, fatture e ad accogliere i clienti, che qui davvero sono sempre tanti. Un’officina modello, innanzitutto per il rapporto che c’è tra  Yuri e i “ragazzi”, ma anche per la qualità e la perfezione del lavoro.

Un’officina che incuriosisce e potrebbe invogliare chi ha intenzione di imparare un mestiere. È quanto ha pensato Yuri e trovando pieno consenso tra i suoi “ragazzi”, ha deciso di lanciare una insolita proposta che ha chiamato “Natale in officina”. Può sembrare un’idea originale, ma è frutto di chi sa guadare al futuro e dell’attenzione verso chi magari desidera fare questo lavoro quando sarà grande.

La proposta è stata presentata agli studenti delle scuole medie che tra pochi mesi dovranno iscriversi ad un istituto professionale: passare una mattinata in officina, trasformata per l’occasione in aula scolastica, dove Yuri e i suoi “ragazzi” hanno spiegato segreti e valori della professione del  meccanico. L’iniziativa è stata appoggiata dall’amministrazione comunale.

«Dare ai ragazzi un esempio di quella che sarà la vita concreta dopo la scuola – ha detto il sindaco di Casarza, Giovanni Stagnaro – è un’idea molto apprezzabile. Bisogna insegnare che i lavori artigianali oggi sono una grande opportunità. Questa è una iniziativa che va ripetuta e sostenuta». Erano in settantacinque gli studenti dell’istituto comprensivo De Andrè e quelli del Villaggio del Ragazzo, che si sono presentati all’appuntamento e che hanno invaso ogni spazio dell’officina, curiosi di capire e scoprire il mestiere di chi ripara le automobili. Osservatori attenti che hanno sondato ogni particolare e soprattutto ascoltato il racconto di chi sa fare il mestiere del meccanico.

«Quando ho iniziato – racconta Yuri – mio padre mi ha insegnato la funzione della dinamo e delle puntine, ora parliamo di elettronica. L’informatica guida ogni lavoro su un motore di un’auto. Ti dice la diagnosi perfetta. Ma tu devi sapere dove mettere le mani. Il nostro è un lavoro che si fa insieme, condiviso, dove ognuno di noi insegna e impara contemporaneamente l’uno dall’altro».

La proposta del sindaco di ripetere l’iniziativa trova Yuri perfettamente d’accordo. Certamente, dice, in una mattinata il tempo è poco, ma sicuramente molti studenti non si aspettavano di trovare in una officina meccanica una organizzazione del genere. E per i ragazzi sarà ancora più importante avere altri momenti simili in altri luoghi di lavoro. Magari in una falegnameria, in un cantiere di riparazione delle barche, in una autocarrozzeria. «Sto cercando di capire quale lavoro fare da grande – dice Giovanni, uno studente  – e questa visita mi è stata molto, molto utile. Ma voglio anche capire altri luoghi di lavoro artigianale. È bello, istruttivo, e ne è valsa la pena».

A Miriam invece piacerebbe fare l’impiegata amministrativa. «La signora Tiziana – racconta – mi ha fatto vedere come si fanno gli ordini dei pezzi di ricambio, i pagamenti delle fatture… Un bel lavoro». La mattinata è trascorsa veloce. Gli studenti tornano soddisfatti di aver fatto una lezione pratica, concreta. E chissà magari tra qualche anno tra questi studenti qualcuno sarà un bravo meccanico. È quanto si augurano Yuri e i suoi “ragazzi”.

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