Natale in musica
Tra suonerie telefoniche, dual-disc, ristampe in dvd e altre diavolerie antologiche, l’industria della canzone tenta disperatamente di porre un argine al tracollo, nella speranza di far quadrare i conti di uno degli anni più neri del business discografico. Diciamo subito che, non essendo stata un’annata memorabile, vi consiglio d’approfittare della gran quantità di greatest hits immessi di recente sui mercati: se non altro andrete sul sicuro, a patto che il destinatario non sia un appassionato, perché in quel caso il rischio di regalare doppioni sarebbe troppo elevato. Partiamo dal made in Italy. Agli amanti della miglior canzone d’autore consiglio ad esempio il recentissimo In direzione ostinata e contraria, un monumentale triplo cd che riepiloga il meglio dell’indimenticabile Fabrizio De Andrè; se invece preferite il pop rassicurante dei Pooh, Canzian e soci hanno da poco festeggiato il loro quarantennale col doppio La grande festa che raccoglie i loro cavalli di battaglia (più il solito inedito regolamentare). Per i più giovani c’è invece l’antologico 95-05 dei Tiromancino, mentre chi preferisse l’atmosfera più ruspante dei concerti può scegliere tra il live all’Arena di Verona di Paolo Conte, il doppio (cd + dvd) di Franco Battiato Un soffio al cuore di natura elettrica, o il Live della sempreverde accoppiata Vanoni & Paoli. Tra le poche novità rilevanti di casa nostra le cose migliori di questi ultimi mesi sono probabilmente Fidate Correnti, secondo lavoro del siciliano Ivan Segreto, e Infinite possibilità ovvero il recentissimo ritorno dei milanesi La Crus. Valanghe di antologie anche dal fronte del pop internazionale. Tra le tante, cito l’elegante Ultimate collection dei redivivi Eurythmics, l’avvolgente Simplified ovvero le autorivisitazioni dei classici dei Simply Red e l’Unplugged di Alicia Keys. Ai rockettari nostalgici segnalo invece il doppio Anthology dell’ex Who Pete Townshend e l’esaustiva raccolta Weird Tales degli indimenticabili Ramones. Ai sempre numerosi appassionati del cantautorato west-coastiano consiglio invece l’intima rilettura che Jackson Browne ha fatto dei suoi classici nel delizioso Solo Acustic Volume 1. A chi volesse invece lanciarsi tra le novità anglostatunitensi dell’ultima ora ecco una manciata di album di sicuro valore. Il primo si intitola Late registration ed è il ritorno discografico di uno dei guru dell’odierna black-music, Kanye West: un cd rutilante e pieno di creatività degno di venire annoverato tra le imprese più significative dell’anno nell’ambito della subcultura hip-hop. Tra i grandi vecchi del soul invece segnalo l’eccellente ritorno di Stevie Wonder, tornato agli antichi fasti col notevole A time to love. Da non sottovalutare anche il ritorno (dopo 12 anni di assenza) di Kate Bush, musa dell’avanguardismo pop degli anni Ottanta tornata in gran forma col doppio Aerial, etereo e assai rilassante, dove reminescenze progressive incrociano suggestioni new-age, atmosfere elettroniche, ed aromi multietnici. Due segnalazioni anche tra le fanciulle meno stagionate: il delicato Piece by Piece, second-out della georgiana-irlandese Katie Melua, e lo scorbutico ma fascinoso Extraordinary Machine della newyorkese Fiona Apple. Tra i cantautori più promettenti scommetterei invece sullo statunitense Gavin DeGraw e il suo gradevolissimo debutto Chariot. E non è finita: se amate le sonorità anni Sessanta, vi consiglio il nuovo Paul Weller (As it is), agli irriducibili fans del blues consiglio il sapido Bring’ Em In del sempiterno Buddy Guy, e per chi volesse qualcosa di un po’ più originale, il minimalismo folkeggiante di Devendra Banhart e del suo Cripple Crew, infine, per gli amanti delle sensazioni forti il must è il ruvido dual-disc Hypnotize dei System Of A Down. Se invece ai regali avete già pensato, e cercate semplicemente un buon sottofondo per addolcire le vostre serate di festa, allora non lasciatevi sfuggire il mirabile Christmas Songs: una raccolta di riletture in chiave jazz della tradizione anglo-statunitense firmata da Diana Krall col supporto della Clayton-Hamilton Orchestra: un disco davvero imperdibile in quest’ambito. Tanti auguri dal sempre vostro.