Nargis Latif, la donna che trasforma i rifiuti in case
A Karachi, in Pakistan, si producono ogni giorno circa dieci mila tonnellate di spazzatura che viene abbandonata per le strade o bruciata e rischia di causare danni all’ambiente e alla salute. La situazione critica non è rimasta indifferente a Nargis Latif, giornalista pakistana, che ha deciso di aiutare il suo villaggio fondando la ong Gul Bahao ed insieme ad altri collaboratori ha pensato ad un piano per riutilizzare i rifiuti riciclati nella costruzione di case per i più poveri. L’obiettivo è duplice: in questo modo infatti non solo si sostiene lo smaltimento dei rifiuti ma si da anche la possibilità a famiglie molto povere di poter acquistare una casa a basso prezzo.
Il progetto ha trovato fin da subito molte difficoltà, primo tra tutti il problema dei finanziamenti che ha rallentato molto l’inizio delle costruzioni ed ha costretto Latif anche a mendicare. Inoltre c’era il bisogno di abbattere le barriere culturali, molte persone non volevano abitare in edifici realizzati con la spazzatura. Il lavoro della ong è stato quindi anche di informazione per diffondere tra i cittadini la cultura del riciclo e del riutilizzo di materiali di scarto. Latif ha organizzato anche bancarelle di rifiuti secchi riciclabili come carta, plastica e vetro per dare la possibilità ai cittadini di guadagnare e contemporaneamente ripulire la città e diminuire la produzione stessa dei rifiuti. Nel 2005, dopo il terremoto che ha colpito il Pakistan, Nargis Latif si è attivata e con la sua organizzazione è riuscita a costruire con questa tecnica oltre 150 abitazioni, soprattutto nei villaggi più poveri dove c’era bisogno di ricostruire velocemente e a basso costo. Se la mentalità dei cittadini è poco a poco cambiata, i fondi da parte delle istituzioni però stanno rendendo il lavoro di Nargis Latif complicato, da settanta attivisti oggi la Ong ne conta solo sette, i rifiuti continuano a crescere ma non si hanno finanziamenti per andare avanti e costruire nuove case.