Napoleone Bonaparte – Conversazioni sul cristianesimo
A volte alcuni libri sono una vera scoperta. Come succede con questo libretto dedicato all’ultimo periodo di Napoleone a Sant’Elena in compagnia dei fedelissimi generali Bertrand e Montholon, ateo dichiarato il primo e cristiano tiepido il secondo.
Conversando di religione con questi personaggi, che in quegli anni infelici devono essere stati i suoi interlocutori più colti e intelligenti, Napoleone si dimostra cristiano autentico, lucido e convinto, con una fede cattolica forte e saldamente radicata, come lui stesso dice con orgoglio, nella sua origine italiana.
Colui che la tradizione storica, già sui banchi di scuola, ci presenta come l’ultimo giacobino, vero fondatore del laicismo spinto di una certa cultura francese e, al limite, di tutta la modernità, personalmente lontano dalla fede religiosa e incline a usarla come instrumentum regni, in realtà nelle confidenze dall’esilio ci appare non solo un credente ferrato sulla dottrina cattolica, ma anche sentimentalmente attaccato alla fede familiare e sempre pronto a esaltarla e difenderla da polemista appassionato e apologeta di razza.
Insomma, una scoperta di Bonaparte come grande credente e testimone della sofferenza e del perdono cristiano di nemici e traditori. Un po’ come lo vide Manzoni. Una lettura da non perdere, anche perché scientificamente fondata (l’originale francese dell’Ottocento si basa infatti su rigorose ricerche documentarie) e ben confezionata in una chiave antologica che agevola la lettura e le dà più gusto.